1. Una scelta di vita


    Data: 06/06/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... senza danni apparenti. Lui vedeva tuttavia che Sandra era rimasta un po’ sconcertata dalla scelta, evidentemente non se l’aspettava, giacché quello scompiglio gli apparve quasi come un fastidio e in un attimo si sentì precariamente ritto sull’orlo d’una voragine, in questo modo rimase in attesa del verdetto che avrebbe potuto uccidere tutto il mondo di fantasie che si era via via creato nella mente. La risposta gli fece invece tirare un soffio di liberazione, Sandra confermò che si voleva rilassare e che quindi preferiva non vedere gente, ma una cena più tranquilla.
    
    L’appuntamento era in centro, lei avrebbe lasciato la sua macchina a metà strada e poi sarebbero andati insieme al ristorante con la macchina di Roberto, visto che lui aveva prenotato in un locale molto intimo e discreto in una traversa di via Donizetti. Lo aveva scelto perché lo conosceva e sapeva che per il modo stesso in cui era strutturato con alcune piccole salette con due o tre tavoli ciascuno, poi era discreto e non favoriva incontri indesiderati. L’ultima cosa che voleva in quel momento era che Sandra si sentisse in imbarazzo incontrando qualcuno, perché in ogni caso anche in una città non molto grande come Imperia &egrave un rischio che si corre sempre, soprattutto nei locali del centro storico.
    
    In quell’occasione Sandra andò via dall’ufficio con considerevole anticipo, giustificando l’accaduto che un obbligo inatteso si era presentato, giacché voleva essere a casa per rivolgere del tempo a sé ...
    ... stessa per prepararsi al meglio senza fretta e senza dover guardare l’orologio. Si rilassò e si preparò con cura, scegliendo un abitino nero leggero, visto che lasciava ben osservare scoperte le spalle con un ampio scollo, il tutto ben accortamente tenuto su da due leggere bretelle; lei sapeva che le stava bene, perché metteva in risalto i capelli biondi e la carnagione dorata del seno. Faceva ancora caldo, quindi non servivano le calze, dato che sotto avrebbe portato solamente delle leggere mutandine: si era sentita leggermente arrossire, mentre raccolta davanti al cassetto della biancheria intima le aveva scelte con una cura che aveva quasi dimenticato negli ultimi tempi, tastando con le dita quei piccoli pezzetti di tessuto per paragonarli pressappoco all’idoneità di coprire o magari di sedurre o ancor meglio di calamitare il tocco o lo sguardo d’un uomo.
    
    Lei era arrossita per il pudore o forse per l’eccitazione o per l’incertezza di che cosa sarebbe successo con Roberto, ma poi era ritornata alla scelta resa precaria dal volere sentirsi bella anche lì, però senza apparire troppo provocante. Quando uscì da casa il cuore le pulsava forte, quasi lo sentiva, ma si sentiva bella e questo la calmò un poco. Lui invece era rimasto in ufficio a lavorare, ma non era riuscito a concludere niente riflettendo unicamente che tra non molto tempo l’avrebbe rivista da solo e non per ragioni d’ufficio: la circostanza quasi lo spaventava, in quanto non si era mai sentito un rubacuori e si ...
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