1. Bellissima concomitanza


    Data: 01/06/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... aprirsi e chiudersi intorno al suo cazzo, era così eccitata che credette di impazzire. Proprio in quel momento lui iniziò a spingere più forte, le sue mani addosso al muro, la sua testa piegata in avanti e la sua fica che reclamava, mentre dal suo corpo usciva anche quello che lei non immaginava di possedere. In quel momento lui si fermò, si sfilò da lei e la girò verso di sé, delicatamente le tolse gli abiti, la fece sdraiare a pancia in alto e salì sopra di lei, il cazzo vicino ai suoi seni e lei pensò che fosse troppo vicino alla sua bocca per pensare di resistere a quella tentazione. Così avvicinò le labbra alla sua cappella gonfia e con la lingua iniziò a giocare con la punta, finché lui ne ebbe abbastanza afferrandole la testa facendole inghiottire tutto il resto.
    
    In verità, un pompino non si descrive né si rappresenta: si fa e si riceve, al più si può immaginare che cosa prova un uomo mentre ha il cazzo nella bocca d’una donna che gli piace, che glielo ha ispirato e suscitato dal primo momento che l’ha vista. Non serve l’amore per succhiare un cazzo, serve una bocca bene aperta, una lingua esperta quanto basta, il resto viene da sé, così come lui eiaculò nella sua bocca riempiendole la gola, finché tutto quel liquido non fu inghiottito nello stomaco, quasi a voler premiare ricompensando quello che usciva dal suo corpo ormai senza ritegno.
    
    Dopo aver ripreso fiato entrambi s’alzarono per andare in bagno, non c’era una vasca, ma un doccia dalla base abbastanza ...
    ... capiente da poter contenere due persone, entrarono e senza chiudere la tenda lui aprì il getto dell’acqua. A lei sembrò naturale prendere il sapone e iniziare a massaggiargli il torace, le spalle, scendergli sul sedere e risalire sulla schiena, lui fece altrettanto passandole i polpastrelli sui capezzoli, scese all’ombelico, le accarezzò i fianchi e ancora più giù fino ad aprirle le natiche continuando a massaggiare, lei pensò che non si era mai sentita meglio di così e sorrise. Fu allora che lui fece uno scatto e si mise dietro di lei, il cazzo di nuovo pronto per l’uso, il suo sedere bagnato e lubrificato, pronto a ricevere quell’ospite d’onore. Scopare un sedere è come trombare l’infinito, non c’è una fine, perché senza fine era quello che pensava lei mentre lui le era più dentro possibile e mentre con le dita stimolava l’altra eccitazione il clitoride più duro del suo cazzo e quella fica che pativa ormai da ore. Respiri, gemiti e il rumore dell’acqua accompagnavano entrambi, quando lui si accorse che stava per sborrare allontanò le sue mani dalla fica e ci mise le sue dita, scopava e sfregava così forte che a lei sembrò di perdere pezzi di carne e di pelle, però un diavolo si sa vuole tutto e si prende tutto, sia con le buone maniere, ma soprattutto con le cattive.
    
    Fu così, invero, che quel giorno lei aveva capito che cos’era la libertà e il radicale privilegio di consegnarsi a un uomo senz’amore, dandosi in custodia, ma soltanto osservando e seguendo l’istinto che fa d’un ...