1. Una partita a tennis (a nuclear error)


    Data: 27/05/2019, Categorie: Chat e siti di incontri..., Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu

    ... dell’immaginazione? Puoi fare qualunque cosa devi solo sapere di potere” “Non cominciare…” “Ma si, è così. Ascolta. Qualche settimana fa sono stato nel bosco…” “Volevi finalmente riunirti ai tuoi simili a quattro zampe?” “Spiritosa, potresti fare concorrenza a Liza Minelli lo sai? No sul serio. In mezzo a questo bosco c’è una torre di osservazione per il birdwatching. Se Sali all’ultimo piano è pieno di scritte: tizio ama tizia, date, nomi di vario genere. Sulla ringhiera di ferro verso la valle c’è una scritta a pennarello. Dice: “AMMOREEE” scritto così con due emme. La prima volta che l’ho letta ho pensato è vero è così l’amore è un errore. Mi sembrava una frase da cuore infranto, poi però ho capito che in realtà è la verità: è sempre un malinteso anche quando è corrisposto. Anche quando fila tutto liscio. Le persone che amiamo non esistono realmente. Siamo noi a vederle in un certo modo e per questo ci innamoriamo, ma sono solo nella nostra testa. Quando ci scontriamo con la realtà e ci rendiamo conto che chi abbiamo di fronte non è quello che credevamo, il mondo ci crolla addosso. Sei mai stata in mezzo al litigio di due innamorati? Sono situazioni irreali. Poi ci si dimentica, a volte passa del tempo e tutto torna come prima…a volte no”. Non appena ho finito di parlare ho guardato dietro. Dee mi fissava come un predatore pronto alla caccia. Si è rivolta a Coccinella e le ha detto: “Sei mai stata dentro un Tornado?”.
    
    Ci ha aperto una donna con una tutina di lattice blu ...
    ... trasparente. Le lasciava scoperti soltanto gli occhi e la bocca. La pressione della tuta sul viso metteva in risalto le labbra rosse carnose e un trucco molto pesante sugli occhi. Viola glitterato. Non mi sembrava possibile che esistesse davvero qualcuno in grado di camminare su tacchi così alti. L’abbiamo seguita all’interno. Sotto la tuta riuscivo a intuire il disegno di un tatuaggio. Il mezzo busto di una donna con i capelli raccolti sulla testa, una benda da pirata copriva l’occhio destro. Sotto il busto all’altezza del seno una scritta a semicerchio diceva: Show no Mercy, appena sopra il culo. Una volta entrati ho sentito una strana musica provenire da una delle stanze, un pianoforte scordato accompagnato dal suono di una campana, sembrava suonata al contrario. Anche se non capivo come, avevo l’impressione di riconoscere la musica. “Conosco questa musica.” “La conosciamo tutti.” “Einstürzende Neubauten”. Ho detto. Pasticcina ha risposto: “Sade”. Secondo Dee si trattava dei Radiohead. Una voce dall’interno della camera ha aggiunto: “Il Principe Igor”. C. A. ha continuato dicendo: “La conosco benissimo anch’io, è la mia canzone preferita…”. Stava per dirmi il titolo, ma Pasticcina mi aveva già trascinato via dopo avermi passato un braccio intorno ai fianchi. All’interno della stanza, due donne attendevano il nostro arrivo ai lati di una sedia elettrica. Quella sulla sinistra indossava una tuta nera con una scritta bianca sul petto: Dutiful. Il viso era nascosto dietro una ...