1. Una partita a tennis (a nuclear error)


    Data: 27/05/2019, Categorie: Chat e siti di incontri..., Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu

    ... specie di gelato alla fragola? Se puoi essere sicura di una cosa a questo mondo è che non salirò mai su una macchina che sembra un gelato alla fragola”. Mi ha aperto lo sportello dal lato del passeggero e si appoggiata al vetro sporgendo il culo all’infuori senza dire niente. L’ho baciata sulla bocca: “Hai sempre un così buon profumo sulle labbra. Limone?” “Sali”. Ho guardato sul sedile posteriore, una splendida bionda e D si stavano abbracciando nude. “C?” “Coccinella”. Ha specificato Pasticcina. Mi sono seduto mettendomi la cintura, stavano ascoltando Sade. “Sapete una cosa? Questa è proprio la mia canzone preferita.” Abbiamo imboccato la statale in direzione della città. “Non staremo via molto, vero?” “Ma che c’è che ti preoccupa tanto? Non ti avranno messo il lucchetto alla passera spero…” C. A. l’ha interrotta: “Cazzo! L’avevo completamente dimenticato, dobbiamo fare un’altra piccola deviazione. Devo ancora togliere il lucchetto al box” “E ci vorrà molto per arrivare a questo lucchetto?”. D mi ha passato il dorso della mano su una guancia e ha iniziato a baciarmi sul collo. “Coccinella e D. D…Dee…come Dee Dee Ramone.” “Non centra un cazzo” “Volevo soltanto trovarle un soprannome, o pensavi di avere tu l’esclusiva sulla creatività” “Io ho un buon motivo per averle dato un soprannome”. Lei mi ha sussurrato nell’orecchio: “Mi piace Dee, suona bene” “Bella mia guarda che questo qui…lo sai che cosa sei vero?”. Aveva disteso le gambe sul mi seno. Appena mi ha passato un piede ...
    ... vicino alla guancia me lo sono messo in bocca, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo. Sono di nuovo stata sull’isola. Ci trovavamo in cima ad una scogliera. Dee dormiva con la testa appoggiata sulle gambe di Pasticcina. Erano appoggiate ad una grossa quercia cresciuta sul ciglio della scarpata. Dietro di noi un vasto prato ricoperto di fiori gialli si allargava a perdita d’occhio. Lei stava sorseggiando una tazza di tè guardando le onde. La tazza sembrava uscita da una fotografia d’epoca anche se il disegno che la decorava mi metteva a disagio: mi dava l’impressione che mi stesse sfuggendo qualcosa. Una serie di fiori blu intrecciati tra loro da un serpente di cui non si vedeva la testa. Non capivo come C. A. riuscisse a resistere sotto il sole con il giubbotto di pelle e i guanti da motociclista, anche lui stava guardando le onde, teneva in braccio un gatto nero. Qualcuno mi ha posato una mano su una spalla, ho sentito un profumo di glicine molto intenso intorno a me. Una donna con i capelli castani lunghissimi sciolti dietro la schiena mi fissava senza parlare. Il viso ricordava un felino. Ci ha invitato a seguirla con un gesto della mano e si è incamminata verso un sentiero, scendendo verso la spiaggia.
    
    Nascoste nella vegetazione ai bordi del sentiero riuscivo a scorgere delle figure femminili, attendevano il nostro passaggio, alcune ci sfioravano con la mano, una ragazza nuda dalla pelle bianchissima inginocchiata al centro di un cespuglio di more guardava ...
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