Una partita a tennis (a nuclear error)
Data: 27/05/2019,
Categorie:
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Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... testa di tigre rosa sulla sua pancia ruggiva verso di noi. Ci ha fissato per tutto il tempo con la bocca socchiusa. La luce giallastra dei neon nella galleria riflessa nei suoi occhiali a specchio deve aver fatto scattare qualcosa nella mente di D che ha piegato la testa all’indietro, strofinando la guancia contro la mia. Contemporaneamente abbiamo preso la testa di Pasticcina tenendola premuta sulla fica. Ho chiuso gli occhi, quando li ho riaperti stavo nuotando nuda in un mare tropicale. Ho avuto l’impressione che si trattasse dello stesso mare in cui avevo visto la balena immergersi. Intorno a me la scogliera era coperta di alghe verdi, fluttuavano lente nella corrente. Sapevo che non avrei avuto nessun bisogno di risalire in superficie per respirare. Vedevo le altre due nuotare poco distanti. Ho attraversato un banco di pesci dai colori vivissimi. Guardavo la scogliera sott’acqua pensando che fosse in quel luogo che in tempi preistorici i pesci avessero abbandonato le profondità marine per evolversi in un’altra specie sulla terraferma. Un altro banco mi è passato davanti agli occhi facendomi perdere in un vortice di colori. Quando mi sono svegliata dal sogno ad occhi aperti, Pasticcina si stava passando la lingua sul labbro superiore, teneva le braccia distese appoggiate sulle ginocchia. D ha impiegato qualche secondo per lasciarsi andare. Da dietro le sue spalle ho visto cadere verso Pasticcina la sua pioggia dorata. L’ho baciata sul collo. Pasticcina lasciava passare ...
... il getto tra le gambe. Quando si è trovata alla distanza giusta ha inclinato la testa per intercettarlo con la lingua, senza lasciarsi bagnare il corpo si è riempita la bocca e l’ha trattenuta aspettando di avvicinarsi a noi. L’ha versata in quella di D, lei ha ingoiato senza farne cadere nemmeno una goccia. Poi mi ha baciato con la lingua, stavo per perdere i sensi. Ho desiderato di essere inculata di nuovo, sentivo i miei pensieri perdere significato erano diventati una sequenza incomprensibile di monosillabi.
Nuotavo nuda in mare aperto, pochi metri sotto la superficie, ma in acque profondissime. Una gigantesca balena mi veniva incontro, mi trovavo proprio di fronte alla sua bocca. Si stava immergendo inarcando la coda fuori dall’acqua. Una sequenza lentissima, interminabile. La sua testa era interamente coperta di alghe verdi e conchiglie. Ho guardato verso il basso. Una distesa di corpi intrecciati si estendeva su tutta la superficie del fondo del mare. Braccia incrociate alle gambe, volti nascosti uno dall’altro, su di loro una patina verde. Mi sono voltata verso l’alto, la coda della balena era enorme sopra di me, una torre altissima da cui scendeva una pioggia infinita di schizzi. Il riflesso del sole oltre il pelo dell’acqua. Mi sentivo come un granello di polvere di fronte ad una montagna. Quando ho socchiuso gli occhi sono riuscita soltanto a vedere due labbra sul punto di versarmi in bocca un nettare squisito.
Ero già stata in questo posto molte altre volte, ...