Con i collant sul treno
Data: 24/05/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: Giulia LiberaMente, Fonte: EroticiRacconti
Quest’oggi mi rivolgo a tutti, certo, ma ai lettori amanti dei piedini in particolare.
Già, perché a voi non ho mai prestato particolari attenzioni, e me ne scuso. Ma sapete, il fatto è che nemmeno io ho mai dato molta importanza ai miei piedi; ora però voglio rimediare e raccontarvi un fatto risalente a qualche giorno fa, precisamente un venerdì pomeriggio intorno alle 18 o 18.30.
Ero in stazione, una piccola stazioncina di paese semideserta, ad aspettare al freddo il treno che mi avrebbe riportata a casa; sotto la banchina in cui stavo cercando vanamente un po’ di tepore eravamo solo io e un ragazzo che, per quel che potessi capire malgrado la mascherina, doveva essere di qualche anno più giovane di me. Sì, sapete, ultimamente (ora che i trenta si avvicinano inesorabili) qualche occhiata ai maschietti un po’ più “freschi” la concedo… Ma non divaghiamo. 18 o 25 anni che avesse, poco importa: alto, capelli neri e ricci, occhi azzurrissimi. Era uno spettacolo.
Ci siamo anche sorrisi un paio di volte, ma l’arrivo del treno pareva aver chiuso tutto sul nascere.
Invece no, non per me, che l’ho lasciato salire per primo per poi seguirlo nel suo vagone. Lì, abbiamo chiacchierato un po’ e ho scoperto che effettivamente aveva 20 anni e sta frequentando l’università, che va in palestra e che ha una ragazza di nome Francesca. Io lo ascoltavo rapita da quei suoi occhi di ghiaccio.
Mentre parlava, dato che eravamo soli ad eccezione di una signora anziana che ci dava le ...
... spalle, ho appoggiato i piedi sul sedile accanto al suo. Nel farlo, però lui deve aver di certo notato un dettaglio, un qualcosa che ha attirato la sua attenzione. E quel dettaglio è stato un taglietto dietro la caviglia, un arrossamento sopra il calcagno nel punto in cui si allacciavano le scarpe, un paio di decolleté di pelle, nere con un tacco a piccola zeppa di circa 6 cm e un cinturino con fibbia dorata. Il resto del mio outfit era costituito da un cappotto lungo color sabbia, con dei grandi bottoni ornamentali e una cintura per poterlo chiudere; ma in quel momento era aperto e rivelava sotto di sé un vestito a tubino caldo lana color grigio, che mi copriva soltanto fino a metà coscia. Infine, a concludere il quadro, un paio di collant velati tattoo flock da 20 denari. Per chi non lo sapesse, questo tipo di collant ha su di sé delle stampe che simulano, appunto, l’effetto di tatuaggi sulle gambe. I miei, in particolare, erano dei “book flock”, con in bella vista delle frasi ricamate sopra. Solo dopo ho capito, me l’ha fatto notare Gioele, erano smagliati proprio all’altezza del laccetto e attraverso tale minuscolo lembo aveva intravisto il rossore della mia pelle.
“Che occhio… Cos’è, sei esperto di calze? O di piedi, forse?”
Era una battuta, ma una delle mie, una in cui si lascia all’interlocutore tutto il peso del gioco: sceglie di prenderla sul ridere? Bene, amici come prima; ma se, al contrario, avesse l’intuito e la malizia di leggerci un sottotesto, il giusto ...