Getto Mattutino
Data: 21/05/2019,
Categorie:
Masturbazione
Autore: Vandal, Fonte: EroticiRacconti
I-Il getto mattutino.
Giorno uno.
Pratica mattutina. Nudo. Si alza dal letto, coperte stropicciate. E’ solo. L’amico è sveglio, come al solito, prima di lui. In bagno, si lava i denti, una bella pisciata, doccia veloce. Accappattoio, in cucina, fette biscottate, marmellate alla ciliegia, caffè latte.
Fuori, il sole che scivola sui tetti più bassi davanti al condominio dove abita. Ammirare il momento mentre si sorseggia il caffè latte.
Lui è più che sveglio, bello in tiro. Lui ride, poggia la tazza sul tavolo, esce sul balcone.. Accappatoio aperto, afferra Lui e comincia a menarselo. Ci gode, ha brividi di piacere. Immagina una donna, bionda, capelli corti, occhi da cerbiatta. Immagina la sua bocca attorno al suo cazzo, la sua lingua che lecca passionale. Piccola, con tette a punta e un bel culo sodo. Ci verrei in bocca. Le verrei nel culo, le verrei sulle tette, Succhiami, scopami.
Ripensa a Joly, alla sua passione e quella fica così succosa. Aumenta la masturbazione, sente che sta arrivando il dolore ai reni. Lui mugugna, lascia che il liquido fluisca e lo blocca. Lascia che il liquido gonfi la pelle. Poi, rilascia. Il getto che vola in un arco perfetto oltre la ringhiera. Sorride. “Pensa se passasse qualcuno in questo momento e..” Ma no, il vicolo sotto è stretto e, al fianco c’è un aiuola con un cespuglio di rose. Scrolla per bene, rientra in casa. In bagno si pulisce per bene. La giornata inizia bene.
Julia, ventanni,cammina strascicando i piedi ...
... lungo il viottolo. =Puttana schifa = pensa. Si sofferma nel punto dello slargo, vicino ad una macchia di rose. Le mani sprofondate in tasca, gli occhi socchiusi, inala l’aroma dei fiori. Al diavolo Roberto e la sua nuova conquista. Faceva tanto il cerimonioso, baci e abbracci e poi, si sollazzava con un’altra. L’altra, la gelataia in fondo alla strada, piccola e tonda, che lo provocava sempre con una strizzata d’occhi e una panoramica sulle sue scollature. La sera in cui si era decisa a concedersi a lui, ecco la fregatura: lui in auto con la bocca spalancata e, la gelataia che si tira su pulendosi l’angolo della bocca. Ma bello stronzo. Lui che diventava consapevole sul fatto che Julia era ritta sul marciapiede a pochi passi da loro, con la bocca spalancata dallo stupore. E lei che afferrava una beola lì vicino e la scagliava con forza sul parabrezza dell’auto. Urla, grida, insulti e bestemmie. Julia che se ne andava via con il passo della staffetta, inseguita dalle urla dei due fedigrafi. “Stronzo” ripete lei ad alta voce
Ploop! Apre gli occhi ma non vede nulla. Una delle rose si sta muovendo come sospinta da una corrente d’aria. Ma lì, di aria non ce n’è. Un gatto? Poi vede qualcosa di biancastro che gocciola sui petali fino a terra. Si avvicina con cautela, esclude la cacca di piccione. Allunga una mano per toccare e subito la ritrae “MA che cazzo” volge lo sguardo verso la facciata del condominio, i suoi balconi, le sue finestre chiuse. Chi diavolo è che si masturba dal ...