1. Prima la figlia, poi la madre, infine entrambe – parte ii


    Data: 19/05/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Aquarius, Fonte: Annunci69

    ... si mise a gambe larghe, tenendosi la figa aperta con le mani. Claudio vi diresse il suo attrezzo e senza tanti riguardi lo inserì in un sol colpo fino in fondo. Quella vagina navigata lo accolse agevolmente, aprendosi al suo passaggio.
    
    “Sì... lo sento il tuo cazzone fino in fondo... Dai, sbattimi forte!”
    
    Claudio iniziò a pompare con foga, entrando e uscendo per farglielo sentire ancora meglio e per vedere quella figa dilatata e vogliosa.
    
    Dopo questo primo passaggio, Marisa disse:
    
    “Adesso mi metto alla pecorina, così mi scopi da dietro!”
    
    Detto fatto, lui la prese per i fianchi e prese a fotterla ancora più forte. Contemporaneamente le mise due dita nel culo, muovendole all’unisono con i suoi colpi. Quindi, disse.
    
    “Marisa, da questa posizione non posso resistere a non mettertelo nel culo!”
    
    Lei sorprendentemente apparve un po’ restia: “Sì caro, a te lo concedo... ma sai, preferisco la figa... però usa il lubrificante...” glielo porse prendendolo dal cassetto del comodino.
    
    Lui ne spalmò un po’ con il dito sull’ano e all’interno; vi appoggiò la cappella e spinse deciso pensando che entrasse subito. Invece, fu sorpreso di trovare una certa resistenza; allora si mosse con più attenzione finché il suo membro entrò quasi interamente.
    
    “Sì... è tutto dentro... dai, inculami piano... che poi, ricambierò il favore...”
    
    Lui lì per lì non capì cosa intendesse con quest’ultima frase, ma seguì le sue indicazioni e la sodomizzò con un ritmo delicato, sentendo le ...
    ... pareti anali che avvolgevano il suo uccello.
    
    Dopo qualche minuto, Marisa disse:
    
    “Caro, adesso vorrei cavalcarti io per farmi venire dentro... Dai, stenditi!”
    
    Quindi, Claudio si stese sul letto e Marisa si accovacciò su di lui restando vis-à-vis; prese il cazzo duro, appoggiò la cappella sulla figa bagnata e si lasciò scivolare lentamente fino ad averlo tutto dentro.
    
    “Oh, sì... così mi piace tanto...adesso ti monto io, mio bel cazzone!”
    
    Così lei cominciò a muoversi su e giù, sempre più intensamente, su quel cazzo che sentiva pulsare dentro di lei mentre si sfregava il clitoride. Ogni tanto si chinava per baciare Claudio, il quale, nel ricambiare, le stringeva i capezzoli duri, provocandole un ulteriore fremito.
    
    Marisa continuò a cavalcarlo per parecchi minuti, finché la pressione del proprio corpo concentrata sul membro di Claudio ed il movimento divenuto sempre più frenetico, ebbero la meglio sulla sua pur strenua resistenza.
    
    “Oh Marisa... così mi fai venire... si...godo...sborrooo!”
    
    “Sì Claudio... dai... riempimi di sborra... la voglio tutta dentro di me... che adesso godo anch’io...”
    
    Nel sentire lo sperma che le stava inondando la vagina, si lasciò andare e raggiunse l’orgasmo, e con un gemito prolungato disse: “Siii... vengooo...”
    
    Poi Marisa si fermò e si accasciò su di lui, abbracciandolo e baciandolo. Dopo un lungo minuto di silenzio, lei estrasse il cazzo gocciolante e ancora semiduro dalla vagina e cominciò a leccarlo ben benino per gustare ...
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