Un incontro particolare
Data: 17/05/2019,
Categorie:
Etero
Autore: dreamofthebluturtles, Fonte: Annunci69
... nell’uomo si fecero più affannati quando la donna iniziò un morbido pompino.
Lei lo osservava e stuzzicava. Con la lingua percorse tutta l’asta e il volto si avvicinò all’uomo che nel cercare il contatto con le mani ne teneva i lunghi capelli tra le dita.
“Vedo un uomo il cui fuoco è palese ma non vuole venir fuori. Perché? Io sono il tuo frutto proibito. Non avere timore di cogliermi.”
“Vieni siediti sulle mie gambe.” Chiese alla donna.
La donna eseguì la richiesta. Le mani dell’uomo slacciarono la camicetta e scesero verso il basso alzando sapientemente la gonna, lasciando scoperte le autoreggenti.
Le dita iniziarono a stuzzicare la vagina attraverso il perizoma. Pochi piccoli movimenti come in una sorta di perlustrazione. Il dito medio sul clitoride, prima lentamente e poco per volta più intensamente. Piccoli gemiti, i primi umori a bagnare le dita mentre l’uomo con gli occhi chiusi passò la lingua sulla spalla.
“Ecco. Ora il fuoco sta uscendo. Sussurrò la donna.” Prima di lasciare andare un sospiro di piacere. Le dita di Marco erano entrate dentro e si muovevano bene, quasi come se la chiave del piacere godereccio della donna mai celato con un cliente fosse stata sempre in possesso dell’uomo.
Le dita vibrarono e i gemiti divennero più forti. Le mani della donna afferrarono i pantaloni di Marco quasi a strapparli in una reazione scomposta al piacere crescente.
“Sai come toccarmi, sai come parlarmi vediamo se sai come farmi arrivare all’orgasmo.” ...
... Sussurrò lei.
Senza rispondere, l’uomo infilo un secondo dito dentro la vagina carica di umori. Lavinia d’istinto sussultò prima di iniziare a gemere sempre più intensamente incitandolo a continuare. Un tempo breve, due minuti, forse anche meno e la donna arrivò all’orgasmo, morsicandosi il labbro e morsicando la guancia dell’uomo.
Tornò il silenzio. Questa volta rotto dall’ansimare di Lavinia.
“Ma non si può aprire le persiane? Perché questa penombra?” Chiese la donna.
“No, preferisco l’oscurità. Mi protegge e mi avvolge, anche se la percepisco poco.”
“Come vuoi, ma non so se ora l’oscurità potrà proteggerti da me.” Fu l’esclamazione di Lavinia, mentre inginocchiandosi avvolse nuovamente il cazzo dell’uomo. Questa volta con maggiore foga, in una sorta di attacco selvaggio. Prima sulla cappella, intensamente e poi sulle palle. Prese alla base, leccate e succhiate una per volta, mentre le gambe di Marco, forse piegate da quella foga si distesero come in una resa al piacere.
I gemiti di piacere si invertirono. Lavinia teneva lo sguardo sull’uomo. Sapeva che questo contatto visivo direttamente era flebile, ma percepiva un contatto emozionale, erotico, intimo. Bello…
“Così non vale.” Esclamò l’uomo sospirando profondamente.
“Eh no. Vale! E’ troppo tardi.” Fu la pronta risposta della donna.
E il cazzo dell’uomo rientrò nella bocca di Lavinia. Un affondo rapido, fragoroso, ingestibile. L’inarcamento del bacino, insieme ai suoi lamenti quasi imploranti, ...