Frammenti di Chiara
Data: 17/05/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: mr_ragexxx, Fonte: RaccontiMilu
... visto la pelle del prepuzio ritirarsi e scoprire il glande più chiaro, lucido e gonfio, congestionato. Il suo cazzo aveva la consistenza di una pietra, ed era bollente. Nicola mi ha baciata. Ho avvertito distintamente nella sua bocca il sapore pungente della mia fica e la cosa mi ha provocato un fremito di libidine. Ho sentito la sua mano posarsi sulla mia spalla e delicatamente, ma con decisione, mi ha fatta inginocchiare di fronte a sè. Mi ha accarezzato il viso e muovendo il bacino mi ha spinto il cazzo sulle labbra. Ho aperto la bocca e l’ho lasciato entrare. Me lo ha spinto fino in fondo al palato, ho iniziato a spompinarlo con devozione. In realtà forse il suo cazzo non era così piccolo… diciamo che in quel periodo interagivo con quello del Biscia, che era messo abbastanza e bene, e con quello di Fausto, che era qualcosa di mostruoso, per cui quello di Nicola mi sembrava minuscolo, ma in realtà non riuscivo a prenderlo tutto in bocca. A quell’epoca probabilmente non ero un granchè brava a succhiare il cazzo, ma per Nicola non sembrava un problema, perchè faceva tutto lui. Mi ha posato entrambe le mani sulle tempie ed ha iniziato a scoparmi la bocca in profondità, dapprima lentamente, accelerando man mano il ritmo mentre io, con le mani sulle sue cosce, cercavo di assecondare i suoi affondi senza soffocare, sbavando e gorgogliando. “…succhia, bambina, succhialo bene…” ha ringhiato ad un certo punto, cacciandomelo in gola fino alle palle. Mi sono ...
... sottratta con un gemito strozzato ed ho trattenuto a stento un conato. Ma lui non mi ha consentito di scostare il volto più di tanto: trattenendomi con una mano dietro la nuca mi ha spinto i testicoli sulla faccia e ha detto: “…leccami le palle, bambina…!” Il gentiluomo stava scomparendo, evidentemente. Comunque ho ubbidito; nessuno mi aveva mai chiesto esplicitamente una cosa del genere e la sua spontaneità mi è sembrata apprezzabile. Gli ho infilato il viso là sotto ed ho iniziato a leccare e succhiargli i coglioni. Dopo poco mi ha afferrata per i capelli, mi ha infilato il cazzo profondamente in bocca ed ha ricominciato a fottermi le labbra. Il suo uccello mi sembrava, se possibile, ancora più duro di prima. Mi teneva il volto saldamente tra le mani, e mi scopava la bocca muovendosi avanti e indietro. Ad un certo punto ho alzato lo sguardo verso di lui: mi stava guardando, sorridendo. “Ti piace mangiare il cazzo?” ha detto. Sì, decisamente il gentiluomo stava scomparendo… Evidentemente quella era una vera domanda, perchè dopo poco ha rallentato il ritmo con cui mi stantuffava la bocca e chinandosi lievemente verso di me ha chiesto ancora: “… allora… ti piace mangiare il cazzo…?” A fatica, col suo affare piantato in gola, ho accennato di sì con un movimento della testa. “Che razza di stupida troia…” abbiamo pensato entrambi. Ha ricominciato a muoversi, più velocemente di prima, ora tenendomi per i capelli. Ricevevo i suoi affondi a fatica, con gli occhi chiusi, ...