Sfavillante ritrovo
Data: 13/05/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... Franca invitandola a entrare, dal momento che è arrivato il suo istante. Dopo aver sbrigato le sue pratiche d’ufficio ci ritroviamo uno di fronte all’altra, seduti fuori dal bar per adocchiare tutta la gente che passa nel viale:
‘Scendiamo verso il mare, ci sarà poca gente, così facciamo due passi per conoscerci meglio. Guarda, per non impaurirti lascio qui la mia macchina, vengo con te sulla tua’ – abbozzo io.
‘Va bene, facciamo così, nessun problema’.
Ci dirigiamo verso il parcheggio, salgo sulla sua autovettura dove trovo un disordine immenso:
‘Scusami per il disordine, io praticamente in quest’auto ci vivo’.
‘Ci vivi male però’ – mormoro io, tirandola su con un sorriso.
‘A me piace così, perché sembra vissuta’ – mi espone, spiegandomi che percorre più di cento chilometri al giorno.
‘Io lavoro, o meglio partecipo con una compagnia di telefonia mobile, mi pagano a percentuale sui contratti aziendali che faccio. Ecco, guarda, siamo arrivati’.
‘La lascio qui, tanto siamo praticamente gli unici’.
Una lunga fila di lampioni illumina la spiaggia, perché metà del litorale è un alternarsi di sabbia e di scogli, il mare è placido e piatto, io sto fermo come un cretino squadrando in fondo l’orizzonte, tra i riflessi della luna nell’acqua e le piccole imbarcazioni ferme in quest’inchiostro scuro:
‘Come mai ti sei bloccato?’ – mi riferisce lei incuriosita.
‘No, niente di speciale, guardavo unicamente il mare. Lui ha sempre ...
... quest’esclusiva autorità e quest’inedito potere su di me’.
Lei s’avvicina, è qui accanto a me, capto lucidamente il suo intimo profumo salirle dalle gambe, dato che inizia chiaramente il suo periodo fertile, perché credo che l’abbiano sentito pure i miei ormoni, per il fatto che inizia a svilupparsi una strana attività nel mio sangue. Là io le afferro il polso, l’avvicino a me, la guardo negli occhi, in quanto lei è a metà tra il panico e il contatto della mia faccia, dopo la contemplo negli occhi per un istante abbastanza lungo, poi la lascio e vado saltellando tra gli scogli, lei rimane un attimo incerta e tentennante, diciamo che ci sperava, poi mi segue. Ci fermiamo vicino nei pressi d’una piccola insenatura scavata nella roccia, l’acqua si perde e ricompare da diverse aperture lavorate in lunghi anni d’attività, molto più agitata è invece l’attività interna di lei, poiché è in scompiglio, è realmente combattuta e travagliata.
Il suo sangue ormai è sveglio, scorre fluido inondandola, mischiandosi opportunamente assieme a questa frescura marina carica di profumi, io sento le sue vibrazioni tutte intorno a me. Io, invero, molto più semplicemente sono quasi in visibilio dinanzi a questi giochi d’acqua, un po’ come fossi un ragazzino al mare per la prima volta, lei si è chiaramente infastidita di stare qui a scrutare il mare, visto che mi spinge un po’ quasi per farmi perdere l’equilibrio. Sì, ho capito, bisogna finire il lavoro iniziato, ...