1. Sissy e Lorena – VI – Tardi in ufficio


    Data: 12/05/2019, Categorie: Etero Trans Autore: sally_xdress, Fonte: RaccontiMilu

    ... andare”, conclude mentre ripone il trucco.
    
    Mi passa uno specchietto e mi lascia qualche istante in modo che anche io possa vedere gli effetti del trucco sul mio viso.
    
    “In piedi, quello è il mio posto!” riprende con piglio autoritario.
    
    “Ma niente parrucca?” le chiedo
    
    “No, stasera voglio averti con i tuoi capelli al naturale”, risponde decisa.
    
    Ho dei folti capelli castani, non molto corti ma nemmeno così lunghi da ricordare un’acconciatura tipicamente femminile; è la prima volta che non indosso una parrucca da quando Sissy è entrata prepotentemente a far parte delle nostre vite, ma inaspettatamente non mi sento a disagio. Vorrei potermi guardare in uno specchio a figura intera, per vedere il risultato della trasformazione e se si avvicina a ciò che ho tante volte immaginato; in mancanza dello specchio cerco di osservarmi attentamente per memorizzare quanti più dettagli possibili. Lorena intuisce il mio desiderio e mi scatta alcune foto con lo smartphone, prima di passarmelo in modo che io possa soddisfare la mia crescente curiosità; attende qualche istante che io guardi tutte le foto, osserva le mie emozioni attraverso le varie espressioni del mio viso prima di chiedermi “C’è qualcosa che non va?”
    
    Non riesco a risponderle subito, ho bisogno di qualche istante per mettere ordine nei miei pensieri prima di poterle dire ciò che mi passa per la testa.
    
    “Stavo pensando che mi piacerebbe poter venire qualche volta a lavoro così, senza sia un problema, senza ...
    ... essere etichettato come strano” le confesso arrossendo.
    
    Per un attimo perde il piglio autoritario e sul suo volto si disegna un dolce sorriso; sembra che voglia dire qualcosa ma poi rinuncia, anche se il suo sguardo di tenerezza è più eloquente di qualsiasi parola.
    
    “Guarda che non abbiamo tutta la sera!”, mi dice ammiccando, “Riponi il trolley nell’angolo e prendimi il fascicolo da quello scaffale”, conclude riprendendo il tono autoritario.
    
    Raccolgo il trolley ed inizio a spostarlo, ma vengo richiamata immediatamente.
    
    “Con grazia bambolina! E muovilo un po’ quel culo che voglio vederti sculettare!”
    
    Ripongo la valigia sul pavimento e la trascino ancheggiando fino al punto che mi ha indicato la mia signora; muovo i fianchi come le ho visto fare tante volte, cercando di essere e di sentirmi sexy, e prendo il fascicolo dallo scaffale più in alto. Ritorno lentamente alla scrivania, fermandomi davanti a lei, mi giro in modo da darle le spalle, apro il fascicolo e mi piego leggermente sulla scrivania; sento la sua mano palparmi pesantemente il culo e poi farsi strada freneticamente sotto la gonna per continuare la sua opera.
    
    Con il dito stuzzica un po’ il buchetto, la sento insistere come se volesse strappare le calze e penetrarmi subito, ma dopo qualche minuto la mano si sposta sul davanti e finalmente si dedica a massaggiarmi il cazzo.
    
    “Ma sei un lago!” esclama a metà tra lo stupore e l’eccitazione.
    
    In risposta mi lascio andare a dei mugolii di piacere, che ...
«1...345...»