1. Due in uno


    Data: 02/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... che si scopa così? Ma sbattilo come si deve. Questa puttanella non vuole altro. E tu pensa a succhiarmelo. Ti stai distraendo troppo”.
    
    Accertata la buona accoglienza, il professore cominciò ad accelerare pian piano il ritmo e ad essere più violento, finché arrivò a fotterlo con forza dilaniandogli le budella in maniera selvaggia. Il ragazzino guaiva e si dimenava, scosso dalle potenti spinte del maschio.
    
    “Bravo, così, sfondalo, sventralo, forte… più forte. Fagli capire quanto è troia. Dai… dacci dentro… dai… dai… dai, così… si… si… siiii… Uaaahhhh”. Il signor Fedele, tenendogli saldamente la testa, gli sparò un torrente di sborra in gola, dimenandosi come un ossesso e agitando la testa avanti e indietro. Il ragazzo non poté fare altro che ingoiare tutto e solo verso la fine poté degustare per la prima volta il sapore dello sperma di un uomo. Il suo pisellino grondava sperma senza sosta, mentre Libero continuava a pompare vigorosamente con colpi ben assestati il corpicino sotto di lui.
    
    “Che hai fatto? Sei venuto? Gli sei venuto in bocca?”.
    
    “Ahhh, si e lui ha mandato giù tutto. Non si è perso neppure una goccia, ‘sta lurida cagna”.
    
    A quella notizia ha perso la testa. L’ha montato grugnendo come un animale fino ad esplodergli dentro e pompare sperma a ripetizione, urlando e rantolando il suo piacere.
    
    Completamente svuotato gli ha baciato il collo e gli ha sussurrato all’orecchio “Spero di non averti fatto troppo male, piccolo mio”.
    
    Marcello ha girato la ...
    ... testa come poteva. “E’ stato meraviglioso. Grazie”.
    
    Quando il membro gli fu sfilato dal culo, una serie di viscidi grumi biancastri, densi e cremosi, uscirono a bagnare le pallette e scivolarono lungo una coscia.
    
    I tre si concessero qualche minuto di riposo. Marcello, raccolto sotto l’ascella del suo uomo, ne respirava l’afrore e, con la manina, giocava col pelo dell’ampio torace. Fedele si rimirava il membro afflosciato sui coglioni e prese a toccarselo finché quello non tornò ad irrigidirsi.
    
    “Adesso il tuo culetto tocca a me, puttanella. Adesso che è ben farcito sarà più facile fotterti” e, senza aspettare una risposta, approfittando del fatto che il ragazzo era su un fianco, gli si piantò dentro di botto fino alla radice. Gli sollevò una gamba per scoparlo con più facilità.
    
    “Aaahhh, ragazzino, che bel buco rotto. Ti piace, vero? Tieh, troia, goditi in culo anche questo cazzo” e lo montava ferocemente. Fu devastante.
    
    Marcello gemeva di piacere. Aveva perso la verginità col suo uomo preferito ed era preda di lui e del suo amico, non meno piacevole di lui. Si piegò col busto e prese in bocca il membro del suo professore che, in men che non si dica, divenne duro come il marmo. Grosso e nodoso di vene.
    
    I due uomini, questa volta, ci misero più tempo a raggiungere l’orgasmo ma, alla fine, quando gli facevano male le mascelle e il suo buco era completamente sfasciato, poté assaggiare anche la sborra del suo amore e padrone e ricevere dentro la pancia un’altra ...