1. Estate '98 - mia sorella la "calabrisella"


    Data: 04/05/2019, Categorie: Incesti Autore: Mr_divo, Fonte: EroticiRacconti

    ... spingendolo dentro con un fare deciso.
    
    “Pijatelo tutt’quant‘ mbocca puttana!”
    
    Come se fosse la cosa più naturale del mondo mia sorella lasciò che anche il secondo cazzo le si affondasse in bocca.
    
    Li sentivo ridere con fare molto complice.
    
    La chiamavano “puttana” e “troia” a turno e lei li lasciava fare.
    
    In altri tempi, a quella offesa rivolta a mia sorella, sarei scattato minacciando la più violenta delle risse e invece ora ero impietrito.
    
    La nuova posizione mi consentiva questa volta di vederla bene.
    
    Era proprio lei. Cercavo di guardarla bene in viso, ancora incredulo di quello che stava accadendo.
    
    Dalla mia visuale vedevo con chiarezza il cazzo che entrava e usciva ritmicamente dalla sua bocca.
    
    Mia sorella aveva assunto una posizione quasi di preghiera.
    
    Aggrappata con le mani alle cosce di quello sconosciuto, succhiando senza sosta, lavorando il cazzo con intensi affondi.
    
    Aveva un modo di fare così naturale che non poteva di certo essere la prima volta.
    
    Era evidente che lo avesse già fatto.
    
    Obbediva a quei due come se fosse tutto semplice e dovuto.
    
    Senza nulla obiettare, si muoveva con naturalezza in mezzo a loro.
    
    Gli concedeva la sua bocca e lo faceva con estrema cura.
    
    Ero stordito e incredulo da quello che stavo guardando.
    
    Mi accorsi che il ragazzo che era con me si era eccitato al punto da aver cominciato a farsi toccarsi il pacco.
    
    Rideva, “Che troia! Compà me laggià chiavà pure io!” - sentenziò dandomi una manata ...
    ... sulla spalla.
    
    Non dissi una parola. Ero letteralmente paralizzato. Non sapevo cosa fare e se fare qualcosa.
    
    Stefania lasciava che a turno quei cazzi le entrassero in bocca. Si faceva guidare, toccare, insultare. Li lasciava soddisfare con il suo corpo.
    
    Il tempo di succhiare uno che poi, paziente, cominciava con l’altro.
    
    Pompava quei cazzi senza dire una parola nel silenzio della boscaglia calabrese.
    
    L’intraprendenza di mio cugino fece il resto.
    
    Evidentemente non contento e quella sera aveva deciso di prendere tutto il resto.
    
    Mentre mia sorella nella medesima posizione dava piacere all’amico, lo vidi infilare una mano sotto al vestito come a cercare qualcosa tra le cosce di Stefania.
    
    Armeggiava col culo di mia sorella mentre con l’altra mano continuava a toccarsi il cazzo.
    
    Quando fu pronto le fece segno di alzarsi.
    
    Lei obbedì ancora una volta come se sapesse perfettamente cosa fare.
    
    Ora riuscivo a vederla con estrema chiarezza. Era proprio lei.
    
    Il suo corpo sottile, i suoi capelli lunghi, le cosce magre e il suo solito modo di fare.
    
    Ero ancora incredulo.
    
    Una volta in piedi mi colpì la naturalezza dei suoi movimenti.
    
    Si alzò il vestito a fiori tenendolo stretto con un pugno all’altezza della pancia.
    
    Si piegò in avanti lasciando il culo ben scoperto in favore di mio cugino che continuava a toccarlo evidentemente eccitato.
    
    Con l’altra mano si abbassò il perizoma alle ginocchia.
    
    Sentii per la prima volta la sua voce, un’unica ...
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