Estremo degrado
Data: 03/05/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Incesti
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... detto Viktor, hai pi’ di un’ora per divertirti, ma lui aveva perso il senso del tempo e non sapeva quanto gliene restava, in verit’ erano passati solo dieci minuti da quando era entrato nella stanza, ma si diresse rapidamente verso Carla. Lasci’ per ultima la sua preferita, Anna. Mentre si muoveva lanci’ uno sguardo su di lei, allucinato e lussurioso, da paura. Anna per fortuna era bendata e non poteva vederlo, come le altre due, altrimenti ne sarebbe rimasta terrorizzata. Lo sguardo non sfugg’ per’ alla telecamera di Viktor che sorrise soddisfatto. L’ometto era divertente, il filmino sarebbe risultato esilarante ed al tempo stesso oscenamente erotico. L’ometto mise le sue due mani dietro le chiappe di Carla e l’attrasse a s’, spinse il bacino in avanti contro la fica nuda di Carla e mim’ l’atto sessuale. Sbav’ e lecc’ il collo della manza. Voleva urlare, insultarla, riempirla di epiteti come: troia, vacca, puttana, baldracca’, ma riusc’ a trattenersi. La troia era una bambola tra le sue mani, Nicoletta aveva reagito, questa neanche ci prov’, ma la cosa non gli dava soddisfazione e allora le strizz’ i capezzoli ferocemente e la manza gua’. Lui sorrise e spinse il suo bacino in vanti, freneticamente, su quello di lei che continu’ a muggire. Lui ansimava, sbavava, sudava, aveva gli occhi velati di piacere, sent’ che stava per venire e stava per lasciarsi andare, ma si ferm’, ci riusc’ anche se gli cost’ molto. Voleva godere, ma voleva concludere con Anna non con Carla. Anna ...
... era la sua preferita, era pi’ tornita, con lineamenti pi’ rotondi e dolci, lui in passato aveva cercato un approccio, ma lei non l’aveva degnato di nessuna considerazione, ed ora era a sua disposizione. Che goduria! Cerc’ di rilassarsi, si allontan’ da Carla e scalci’ via le scarpe, poi si abbass’ i pantaloni, se lo prese tra le mani, non si ricordava pi’ quando era stata l’ultima volta in cui se l’era sentito cos’ duro. Si avvicin’ ad Anna e si sdrai’ accanto a lei. Lei senti la sua presenza ed ebbe un brivido, cerc’ di tirarsi indietro, di scalciare, prov’ a gridare, ma dal bavaglio usc’ solo un suono soffocato. Lui allung’ le mani e l’accarezz’ sulla coscia risalendo in su. Lei scalci’ di nuovo e prov’ a colpirlo. Lui voleva gridargli ‘stai ferma troia o ti massacro.’ Non grid’, ma le diede un ceffone sul viso e subito dopo un pugno nella pancia. Anna gua’, pianse, ma si arrese. Non si mosse pi’. L’omuncolo impervers’, l’accarezz’ dove e come volle, sulle cosce, sul seno grosso e pesante, sulla fica succosa, sulle natiche generose. Lei era inerte, ma a lui bastava strizzare qualcosa di quel morbido corpo, soprattutto i capezzoli per vederla guizzare e rantolare e questo gli dava un grande piacere ed un grande potere. Non ce la faceva pi’, le sciolse le caviglie, la fece girare sulla schiena, supina, le allarg’ le gambe e la mont’. Si strofin’ su quella fica voluttuosa, la penetr’ e per un minuto prov’ a fotterla, venne e si abbandono su quel corpo caldo e morbido. Poteva ...