1. Non siamo disPERSI


    Data: 03/05/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Giu!!!, Fonte: EroticiRacconti

    ... foga, non voglio esplodere, ti mordo il collo, tu urli e non vuoi che smetta… mi fermo affannato, tieni ancora le tue mani sul mio volto, mi guardi felice e soddisfatta. Adoro quell’espressione di sforzo che si crea sul tuo viso, chinando la testa, accennando un sorriso, mi fa sentire ancora più virile. Vorrei uscire, il mio membro sfila solo per entrare di nuovo, con più prepotenza di prima. Il mio inguine continua a sbattere contro il tuo. L’ardore del sesso s’impossessa di noi, sei costretta ad abbracciarmi per tenerti salda, l’amplesso ha fatto sì che non avessi più forza nelle tue gambe, le dita dei tuoi piccoli piedi sfiorano il pavimento.
    
    Siamo fermi di nuovo, esco con i tuoi umori che versano sulla superficie di legno, avvicino a me una seggiola, ove mi siedo con il pene eretto. Non mi basta mai, voglio ancora, voglio l’orgasmo, voglio vederti ingoiare. Voglio tutto ma, dovresti prepararti, finire di prepararti. Io accendo una canna, tu mi guardi, vedo la voglia nei tuoi occhi, sono tizzoni ardenti. Ti lascio respirare il fumo che esce dalla mia bocca.
    
    Mi allontano dalla tolette, ti lascio in pace. Dopo qualche mio tiro ti lascio fumare, ti passo l’erba. Ci piace fumare insieme e poi scopare… la sera lo facciamo spesso. Quante cose che facciamo… quante cose che faccio per te e tu per me… non c’è ne siamo mai accorti, vero?
    
    Quando ti volti e mi fai un cenno, capisco, mi avvicino a te, quasi non senti i miei passi, non ti accorgi che sono alle tue spalle se non ...
    ... per il brivido che i nostri corpi provano nello sfiorarsi. Dove eri?
    
    Non è una collana preziosa quella che ti metto al collo bensì un collare di pelle nera, a cui lego un nastro di raso bianco, delicato. Lo indossi con discrezione e devozione. Ti strattono, ti bacio, ti alzi in piedi, ti schiaffeggio per allontanarti, giusto qualche passo poi ti tiro a me con prepotenza, sei mia. Ti bacio ancora, ancora uno schiaffo, le tue guance diventano rosse, lividi.
    
    Ti trascino nel soggiorno, ti afferro per i capelli e ti sbatto con la faccia sul tavolo, quel tavolo imponente. Schiaffeggio con decisione i tuoi glutei sodi. Godo con ogni singolo ceffone. Il rossore che si crea è più vivo di quello delle guance. Ne vuoi ancora, mi istighi, ti accontento. Tiro il collare al il mio petto, ti trattengo mentre agguanto i capelli e ti piego verso di me, lascio il collare e ti infilo le dita in bocca, il collo… ho un debole per il tuo collo, lo stringo, prendo anche il tuo respiro, ne sono il padrone e poi giù in picchiata contro il tavolo, un botto. Il palmi delle tue mani attenuano l’impatto. Ti strapazzo come una bambolina di pezza, ti giro, ti alzo e ti scuoto come voglio senza nessuno sforzo, ti sbatto con il sedere sul tavolo e ti divarico le gambe ove metto la mano, due dita ti penetrano, apri la bocca per gemere… le dita ti stanno perforando senza darti il tempo di percepire il piacere. Stringo uno dei tuoi capezzoli; dolore che mi urli in faccia sputando piccole gocce di saliva. ...