1. Ultima notte a parigi


    Data: 03/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Limerik, Fonte: Annunci69

    Molti anni fa, da giovane, mi trovavo a Parigi per una breve vacanza e, fra le altre cose, feci ovviamente un giretto al Marché aux puces, forse il mercatino più famoso al mondo, quello di Porte Saint-Ouen. Devo dire che quando sono all'estero mi viene più naturale "evidenziare" la mia omosessualità, perciò indosso sempre sotto i vestiti lingerie femminile e le movenze sono più naturali.
    
    Così me ne andavo fra le corsie affollatissime del mercato e posso dire di essermi sentito sfiorare il culo da qualche mano più di una volta. Mi soffermavo qua e là cercando qualcosa di interessante, quando vidi un banco che vendeva indumenti, fra i quali lingerie accattivante. Forse però quello che mi aveva attirato di più era il venditore, che stava in piedi vicino alla sua merce; dal colore della pelle, non troppo nera, immaginai che fosse un maghrebino, alto più di me di almeno 15 o 20 cm, spalle larghe, testa rasata, muscoloso, aveva un sigaro spento fra le labbra carnose, non sapevo dargli un'età, forse 45 o 50 anni. Poco più dietro, seduto, c'era un suo "sosia", supposi fossero gemelli.
    
    Esaminavo la merce (in tutti i sensi) quando ad un certo punto presi una calzamaglia di microrete, la mostrai a quello in piedi e gli chiesi con una vocina inequivocabile
    
    - c'est combien ça? (quanto viene?) Ovviamente tutto si svolse in francese, che per fortuna parlo molto bene
    
    - dipende - mi rispose con un sorriso - per chi è, per te?
    
    Sentii un'emozione fortissima dentro di me, non mi ...
    ... aspettavo una frase così diretta
    
    - sì è per me - risposi forse arrossendo
    
    - se mi fai vedere come la indossi te la regalo - mi disse con un largo sorriso voltandosi ammiccando verso il "sosia" che ricambiò l'occhiata.
    
    Devo ammettere che a quell'epoca ero veramente appetibile, con un culetto rotondo su un corpo esile, e glabro, ero moro e riccio e piccolino di statura. Il cazzo nero poi mi è sempre piaciuto un casino e le mie chiappette sempre pronte ad accoglierne uno.
    
    - e dove posso fartelo vedere? - dissi sempre più eccitato
    
    - vieni con me - mi prese per mano e mi portò nel retro, dove c'era una tenda, dove facevano provare gli indumenti, con uno specchio e una poltroncina.
    
    Subito mi strinse a sé e mi infilò la lingua in bocca, io lo assecondai, mi piace molto essere baciato, sentivo il sapore del tabacco e me lo faceva sentire anche più maschio.
    
    Le sue mani esploravano il mio corpo, anzi più che altro il mio culo, io infilai le mani sotto la sua maglietta carezzando il suo torace senza peli, la sua schiena i suoi muscoli. Ero inebriata, a quel punto mi sentivo femmina più che mai. Poi interrompendo per un attimo il bacio, mi sfilò la t-shirt e si avventò con la bocca sui miei capezzoli, mordicchiandoli e baciandoli. Le mie mani scesero a cercare il suo sesso che, attraverso i pantaloni, mi sembrò già duro. A quel punto lui disse
    
    - basta, spogliati e indossa la calzamaglia.
    
    Mi tolsi le scarpe e i pantaloni e vide che sotto avevo autoreggenti
    
    - ...
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