1. Il casello autostradale


    Data: 02/03/2018, Categorie: Etero Autore: Ryan74, Fonte: EroticiRacconti

    ... lunghi capelli neri, bella anzi bellissima. Finita la sigaretta Daria si alza dallo sgabello, spegne la luce, rimaniamo quasi al buio, rimane solo la luce bluastra della tv e le luci dei fari delle automobili che passano nelle altre corsie. Senza parlare mi viene incontro, si ferma tra le mie gambe, ci baciamo. Non parla nessuno, ci baciamo. Rimaniamo così per qualche minuto quando Daria, si stacca e con un sorriso da porca incredibile mi dice “Avvertimi se arriva qualche auto”. Mi sbottona i jeans, me li sfila un po', torno seduto sul tavolo, comincia a segarmi, si piega sulle gambe, lo mette in bocca, lo lecca e lo succhia, io sono completamente andato, è una situazione fantastica, allargo le braccia e mi distendo all’indietro, me lo voglio proprio godere quel momento. Daria continua a giocare con il cazzo, ogni tanto si stacca e mi guarda, poi torna a leccarlo e succhiarlo alternando intensità e velocità, mi vengono in mente tante cose ma rimango in silenzio è uno di quei momenti perfetti così, senza parlare. Dopo qualche minuto, in lontananza vedo il bagliore dei fari di un’automobile. “Daria, c’è una macchina”. Daria con tutta la calma del mondo, si alza, mi dice di stare tranquillo anche perché non mi possono vedere, fa pagare il pedaggio all’automobilista, richiude il finestrino del casello, si gira a guardare se ci fossero macchine in arrivo. Torna a guardarmi, mi guarda, io mi sego piano, molto piano e questa cosa deve aver eccitato particolarmente Daria che, alzando ...
    ... una parte del vestitino a fiori, si sfila le mutandine riponendole accanto alla borsa, viene verso di me, si appoggia a uno schedario metallico “Alzami il vestito”. Mi alzo immediatamente, le vado dietro, l’accarezzo e piano piano le alzo il vestitino, le scopro il culo, duro, muscoloso e penso a tutte le volte che glielo guardavo in palestra, Daria comincia a piegarsi in avanti, si appoggia al tavolo, senza tergiversare le metto una mano tra le cosce e praticamente è fradicia, la mia mano l’ha fatta sussultare, è pronta, lo vuole, vuole il cazzo e me lo dice pure “Dammi il cazzo, dammelo”. Glielo metto dentro e comincio a scoparla piano, sento la sua voce, mi piace, mi dice cosa prova, come sente il cazzo e quando gli metto una mano davanti e comincio a giocare con il clitoride “Sei un bastardo, così mi fai impazzire, mi fai diventare una troia”. Dopo queste parole, non resisto più e inizio a scoparla più forte e piano piano comincio a insultarla, il suo “Mi fai diventare una troia” mi aveva acceso, le davo schiaffi sul culo ma sembrava non sortissero nessun effetto tanto era duro, la chiamavo puttana, le avevo raccolto i lunghi capelli in mano e la tiravo leggermente cosa che aveva tanto gradito quando a un tratto Daria “Sto per godere, dimmi che sono la tua troia, dimmi che sono la tua puttana, dimmelooooo” aumento la velocità dei colpi e Daria gode, non urlando ma con dei gemiti che mi avevano fatto eccitare tantissimo, Daria ancora un po' frastornata, mi guarda, sorride ...