Il casello autostradale
Data: 02/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Ryan74, Fonte: EroticiRacconti
Diversi anni fa, dopo l’ennesima serata alcolica con gli amici, tornavo a casa. Vivevo in una paese sulla costa, vicinissimo al centro della città e come ogni volta, in prossimità del casello autostradale, frugavo nelle tasche o nel cassettino portaoggetti dell’automobile per trovare gli spiccioli per pagare il pedaggio. Quella sera non trovavo tutte le monete necessarie e faccio partire un “Solo un momento” indirizzato a uno dei soliti impiegati scazzati del turno di notte, uno di quelli che vedi sonnecchiare e che ti guardano in cagnesco perché sei quello che gli ha rovinato il riposino quando sento “Ciao!”. Mi giro immediatamente, era Daria.
Daria era l’inseparabile amica di Giada, la fidanzata storica del mio istruttore in palestra, figa come poche ma antipatica come nessuna, in palestra la vedevo raramente e quelle rare eccezioni in cui mi rivolgeva la parola lo faceva sempre come se fosse un regalo, solo perché aveva quattro o cinque anni in più e io ero poco più che ventenne. “Ciao Daria, come stai? Ma soprattutto che ci fai qui?” Daria “Sto bene, sto bene, lavoro ai caselli autostradali da qualche mese e siccome non mi dispiace guadagnare qualche soldo in più, faccio spesso i turni notturni, tu? Come stai?”. Le rispondo con le solite frasi di circostanza quando vedo un bagliore venire dalla postazione di Daria. “Daria cos’è quella luce?” e subito Daria sposta, per farmela vedere meglio, una piccolissima tv portatile. “Ah ma ti sei organizzata bene, i tuoi colleghi ...
... invece dormono alla grandissima, alcune volte devo bussare al vetro per svegliarli.” E qui Daria si fa una grande risata “Si, meglio la tv, guardo qualcosa e la notte passa presto, vedi? Ho anche un termos per il caffè ma ancora commetto degli errori, ho dimenticato di portarmi da mangiare, sono le 02.00 e ho già fame”. Saluto cordialmente Daria anche perché nonostante fosse tardi, stava arrivando un’automobile proprio dietro di me. Esco dall’autostrada. Mi fermo subito dopo e penso a Daria, mi rendo conto che in paese è praticamente impossibile trovare un bar aperto, ritorno in autostrada. Torno in città, sono solo dieci minuti in fondo. Vado in un bar pasticceria famoso per i croissant e i bomboloni. Dopo l’acquisto m rimetto in auto e torno in autostrada. In prossimità del casello, questa volta sono decisamente più attento, vedo Daria, con lo sguardo annoiato puntato sulla tv. Arrivo. Lei alza il finestrino e mi guarda con un’espressione buffissima di sorpresa. Gli porgo gli spiccioli del pedaggio e senza parlare prendo il vassoio con i dolci e glielo passo. “Ciao Daria, buon appetito”. Daria esclama “Tu sei un pazzo!”. Faccio appena in tempo a vedere la sua espressione di soddisfazione guardando i dolci che rimetto in moto la saluto e vado via. Avrei voluto continuare a chiacchierare qualche minuto ma non volevo essere invadente. Torno a casa. Nei giorni successivi tutto scorre via normalmente, avevo fatto tardi qualche sera ma Daria non lavorava, erano tornati i soliti ...