1. La mia prima esperienza con una donna


    Data: 02/05/2019, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

    ... certo !?! … Per venerdì pomeriggio – sera in quanto gli altri giorni studio ….”
    
    “Va bene …” Rispose
    
    La settimana la passai andando a scuola e studiando poi arrivò venerdì pomeriggio. Presi la corriera nel tardo pomeriggio e dopo 20 minuti arrivai al capolinea. Lei mi stava aspettando; la vidi e ci salutammo e lei mi venne incontro; ci baciammo sulle guancie e mi pose le braccia al collo. Notai però che Eleonora aveva una comportamento alquanto strano; cercava assolutamente il contatto fisico. A me non dispiaceva affatto ed iniziammo a camminare e lei mi chiese:
    
    “Come hai passato la settimana?”
    
    Raccontai che cosa avevo fatto durante la settimana tra compiti a casa, elaborati in classe, interrogazioni e quant’altro.
    
    Lei invece mi disse:
    
    “… Lavoro presso una lavasecco nella prima periferia della città …”
    
    Mi spiegò che il contatto con la clientela non le piaceva tanto e quindi lavorava nel retrobottega e si occupava di suddividere i vari capi di vestiario per tipologia di tessuto e poi la lavasecco industriale veniva a ritirarli a giorni alterni. Entrammo in un bar e ci sedemmo a un tavolino uno di fronte all’altro. Diedi un’occhiata sotto il tavolino e vidi le gambe di Eleonora sotto alla mia sedia. Ordinammo qualcosa da bere e mentre io bevevo una birra piccola e lei un succo di frutta sentii un massaggio alla gamba che lei mi faceva col suo piede. Ero del tutto inesperto e rimasi sorpreso. Non riuscivo a capire che cosa voleva e non comprendevo il ...
    ... significato dello strusciamento del piede di Eleonora sulla mia gamba. Lasciai perdere! C’alzammo e iniziammo a passeggiare sotto i portici della città. Lei prima m’abbracciò in quanto era un po’ infreddolita poi mi prese a braccetto iniziammo a camminare. Pensai che ad Eleonora dovevo piacerle e non poco! Camminammo per diverso tempo passando nei caratteristici quartieri della città; poi stufi ci sedemmo su una panchina. Eleonora mi guardava con uno sguardo decisamente seducente e si stringeva a me in quanto aveva un po’ freddo.
    
    Poi alzò lo sguardo e mi disse:
    
    “Hai voglia di mangiare la pizza a casa mia? … Ci sono i miei genitori e i miei soliti amici …”
    
    “Ma certo!”
    
    C’alzammo dalla panchina e dopo 10 minuti di cammino arrivammo a casa. Abitava in un condominio in centro città dall’aspetto esteriore decisamente ingrigito dallo smog ma una volta entrati nell’androne si notava subito che era signorile ed arioso. Salimmo le scale fino al secondo piano Eleonora estrasse dalla borsetta le chiavi di casa ed entrammo in casa. Entrammo in salotto e trovai oltre che i suoi genitori e a suo fratello più piccolo, alcuni degli amici che frequentavano la discoteca dove io lavoravo. Salutai tutti e ci sedemmo sui divani ed Eleonora ordinò le pizze solo dopo aver chiesto ad ognuno di noi il tipo di pizza che volevamo mangiare. Poi Eleonora se ne andò in camera e ritornò con indosso un pigiama in flanella di colore rosa. Suo padre andò a prendere le pizze che arrivarono abbastanza presto ...
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