1. ...metti che un amico ti inviti a cena


    Data: 02/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... “ma potevi provarci, almeno per far piacere alla tua donna”.
    
    Volete che ammetta che in effetti, successivamente, tra me e me, più volte mi sono chiesto “Ma in fondo che poteva succedere di strano?” oppure “E che sarà mai farsi fare una sega o un pompino da un uomo?”.
    
    OK. Mi è capitato.
    
    Le prime volte provavo fastidio, dopo non più.
    
    Ancora dopo avvertii anche un pizzico di curiosità; qualche volte, ancora successivamente, penso di essere arrivato anche ad immaginarlo quel giovane biondo e, con barbetta, farmi un pompino ed essermi eccitato ad immaginarlo.
    
    Durante la cena rievochiamo quell'episodio e ne parliamo ancora. Anna lo fa, a mio avviso, con troppa naturalezza, lasciando chiaramente capire che lei ritiene una cosa normale un rapporto sessuale multiplo, trova invece più strano che uno come me, apparentemente emancipato, abbia ancora delle riserve mentali.
    
    E Alberto? Ora è lui il compagno di questa donna troppo libertina. Secondo me dovrebbe sentirsi a disagio per quello che stiamo dicendo, invece pare interessato, divertito, quasi eccitato.
    
    Gli altri due parlano, parlano, parlano. Io mi astraggo spesso. O meglio, li sento ma non li ascolto; ho capito che la situazione si ripresenta simile a quella di due anni fa, cambia solo uno dei protagonisti, c'è Alberto al posto del giovane biondo.
    
    Non è una differenza da poco. Alberto lo conosco bene, è un donnaiolo; quell'altro s'era dichiarato omosessuale passivo. Fiuto ben presto che ci sarà un dopo ...
    ... cena intimo a tre ma questa volta sarà la donna al centro delle attenzioni, quindi non ho obiezioni, anzi...il rivedere Anna mi ha fatto risvegliare la voglia di scopare con lei, se Alberto accetta di “condividerla” con me perché dovrei farmi scrupoli?
    
    Come facilmente immaginato, dopo aver cenato da Silvano, io, Anna ed Alberto finiamo a casa di quest'ultimo, perché è quella più vicina e perché è la più grande. Io vivo in un monolocale, Anna abita troppo lontano. Lui oltre che abitare a minore distanza dispone di un vero appartamento, con vani distinti ( e non zone distinte come il mio monolocale).
    
    Siamo tutti e tre consapevoli che l' “andare a bere un digestivo” (come ha verbalmente proposto Alberto) è stato solo un modo di dire per sottintendere “andiamo a trombare”.
    
    Nessuno infatti trova strano che, una volta a casa, Alberto anziché farci accomodare nel pur comodo soggiorno, ci invita a seguirlo nella più addentrata camera da letto, quasi fosse scontato. Quando dice “mettetevi comodi” io trovo naturale cominciare a togliermi la giacca.
    
    “Ma che fai? Ti spogli?” chiede Anna.
    
    “Sì! Perché, voi no?”
    
    Io continuo a farlo imperterrito, passando anche a slacciarmi la cintura dopo essermi tolto la giacca. Loro due si guardano, sorridono e dopo un “Ma sì, dai” detto da Alberto, seguono il mio esempio, liberandosi anche loro dei vestiti.
    
    Mi avvicino ad Anna, le sussurro parole di complimento e le accarezzo il corpo, ponendomi davanti a lei ad un niente di distanza, ...
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