La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 9
Data: 29/04/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti
... anelli successivi, numerati in ordine crescente man mano che diventavano più grandi, dalla punta alla base. Monica Valli si rese conto delle terribili dimensioni del giocattolo sessuale: per una numerazione che andava da 1 a 8, il diametro dell’anello numero 2 sembrava corrispondere a quello del membro di Esteban che aveva incassato due giorni prima.
Affaticato dal continuo sculacciare la sua schiava, Cesare iniziò a masturbarla con la sua consueta indelicatezza, penetrandola con la sua manona fino a farle entrare quattro dita nella sua passera: Monica iniziava a godere tremendamente dopo tanta sofferenza. Divertita dal cruento spettacolo offerto dai due, Ester continuava a soffiare il fumo sul volto della donna che conseguentemente tossiva. Successivamente appoggiò la sigaretta, prese un po’ di olio e iniziò a ungere il vibratore preparandolo per l’imminente penetrazione. Ripresa la sigaretta tra le labbra, Ester segava il dildo sotto gli occhi di Monica mostrandole sadicamente che cosa l’avrebbe penetrata.
“Mah…forse è un po’ troppo grosso…che dici cagna? Pensi che il tuo buco del culo riesca ad allargarsi ad 8?”
Monica chiudeva gli occhi in parte rassegnata e in parte in preda alle convulsioni che stava generando la mano di Cesare, che proseguiva a masturbala provocandole il primo violento orgasmo; e tutto ciò mentre, sotto i suoi occhi, Ester le sventolava il vibratore, facendole tenere sempre presente che l’avrebbe sodomizzata di li a poco.
Cesare non ...
... aveva mollato un attimo la passera di Monica, proseguiva a stantuffarla nello sciacquio dei suoi abbondanti umori e continuava a tormentarla quando, ogni tanto, percuoteva le sue natiche rosse.
“Uh, cazzo! Guarda come viene questa schifosa cagna!!! Le ho arroventato le chiappe e ora schizza di piacere!”
Intanto, Ester aveva spento la cicca di sigaretta ormai arrivata al filtro e, sollevatasi dalla sedia andava a posizionarsi dietro il sedere della schiava.
“Direi che l’hai fatta godere abbastanza, Cesare! Cazzo hai fatto un lago qua sotto!”
“Hai ragione Ester, ma mi è scappata la mano…!”
Alla battuta di Cesare, i due si misero a ridere, mentre Monica appariva frastornata dai continui e prolungati orgasmi.
“Vieni posizioniamo la cagna sul tavolo, voglio stare comoda mentre la inculo!”
Cesare, che agli occhi della Valli si era dimostrato abbastanza abile nel maneggiare le corde, legò la donna sopra il tavolo in modo che, inginocchiata e con le caviglie legate alle due gambe del tavolo, avesse il busto proteso in avanti con una corda trasversale che schiacciava la schiena e quindi i seni sul piano del tavolo. Un’altra corda trasversale passava tra le gambe, sopra i polpacci ed esattamente dietro le ginocchia. In tal modo, Monica era impossibilitata a muoversi, il sedere era naturalmente aperto e completamente a disposizione dei giochi dei due sadici coniugi.
Successivamente, Cesare oliava la sua mano e infilava una dopo l’altra ognuna delle sue grosse dita ...