1. Lo spettacolo di magia


    Data: 25/04/2019, Categorie: pulp, Autore: Lo svitato, Fonte: EroticiRacconti

    ... insistette oltre, e a malincuore scese gli scalini per tornare tra la folla. Di ritorno al proprio tavolo ricevette il battimani entusiasta di un signore grassoccio e stempiato, qualche invito a battere il cinque da una tavolata di universitari, e più di uno sguardo di apprezzamento da donne di varia età. Una di queste, ad un tavolo di quattro amiche sulla trentina, chiese ed ottenne di sfilargli la camicia dalla spalla e tenersela, tra i risolini delle altre tre che riprendevano la scena coi cellulari.
    
    Daniela, invece, non sembrava condividere alcuno di questi sentimenti. Teneva le mani rigidamente poggiate sulle ginocchia e gli mandava occhiatacce fin troppo genuine.
    
    “Ti sei divertito? Ahi! Ma che…”
    
    Per poco non rovesciò tutto quanto. Stefano l’aveva afferrata per un braccio, tirandola su di peso dalla sedia, e se la stava trascinando appresso verso il fondo del locale.
    
    “Ste’, ma sei fuori? Basta, mi fai male! Mi fai male così.”
    
    I séparé erano ancora tutti liberi. La giovane donna fu spinta oltre una tenda, perse l'equilibrio e cadde di traverso su una panca imbottita.
    
    "Tu sei fuori," disse. "Sei matto davvero."
    
    "Zitta," fece lui armeggiando con la cintura. "Spogliati. Levati tutto." Ansimava.
    
    Daniela aveva perso una scarpa durante la caduta. La cercò a tentoni col piede, trovandola quasi subito.
    
    "Non guardiamo lo spettacolo?" chiese, aggiustandosi i capelli.
    
    "Sì, certo," disse Stefano. "Prima però mi svuoto le palle." Si abbassò pantaloni e ...
    ... boxer in un colpo solo, facendo sballonzolare fuori il cazzo in tiro.
    
    "Fattele svuotare dalla tua amichetta."
    
    Lui rise. "Mi piacerebbe, cazzo! La penserò. Penserò a lei mentre ti vengo dentro."
    
    "Dio mio," fece Daniela, infilandosi i pollici sotto le spalline del top e del reggiseno. "Fai schifo, davvero." Abbassò tutto quanto insieme, e i seni le fuoriuscirono dalle coppe.
    
    "Allora, ti muovi?" disse Stefano, ignorando sia l'insulto che le tette. Allungò le mani sulla gonna. "Fanculo. Faccio io."
    
    "No!" Lei sgattaiolò via lungo la panca. "Ho le mie cose, lo capisci o no?"
    
    "Ah." Cazzo, era vero. Gliel'aveva ben detto, prima, quando era salita in macchina. "E allora prendimelo in bocca, no?" Le mise una mano dietro la nuca e spinse la testa verso di sé. "Dai, cazzo, che sono pieno di sborra fino alle orecchie."
    
    Daniela lasciò che lui le entrasse in bocca, scappellandolo alla bell'e meglio con le labbra e la lingua prima di cominciare ad aiutarsi con una mano. Dopo poche passate si spinse via per un momento e alzò la testa verso di lui. "Sei proprio un gran signore, Ste'."
    
    "Lo so. È per questo che stai con me."
    
    Lei, che aveva già ripreso a succhiarglielo, gli mostrò un dito medio con anello di marca, in oro rosa e ceramica nera.
    
    "Succhia, dai. Così. Vedi che stavolta facciamo in un attimo. Così non ti lamenti."
    
    Stefano chiuse gli occhi e smise di muoversi, lasciando che lei prendesse ritmo. Ripensò alla bella Ewa dalle gambe flessuose, che gli diceva ...