1. Piacerà


    Data: 28/02/2018, Categorie: Etero Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... sempre per sbagliare qualcosa: troppo profondo, troppo veloce. Il mio cervello vorrebbe lanciare un solo grido: “Non è un cazzo di film!”
    
    L’incanto finisce, torno sulla terra, ma per quanto possa andare male, lei mi piace. Tutto però ha un termine, anche questa notte ed è il momento di tornare a casa.
    
    Un ultimo bacio strappato sul finale, ma qualcosa sembra essersi rotto. Forse le mie parole hanno spezzato l’incantesimo, forse semplicemente non sono la persona giusta. Avrei voluto legarla a quella testiera, bloccarla e costringerla a vivere come me. Domarla, prenderla come volevo, come desideravo, come anelavo profondamente. Un lato di me avrebbe voluto vedere il terrore in quegli occhi così dolci e vispi, avrebbe voluto farle diventare il culo rosso, lasciarle i segni e marchiarla, ma capisco che non è per lei.
    
    Ormai è sfilata via e io sono in macchina… da solo. La rivedrò domani, ma un angelo simile non potrà mai essere mio.
    
    È sabato, e fa caldo. Eppure lei è in ipotermia, dev’essere così cazzo. È un fottuto iceberg. Non riesco a capire e poi quella frase. Saranno passati circa 15 minuti da quando ci siamo visti:
    
    «Ti ...
    ... sei approfittato di me»
    
    Eh no, questa non la tollero. Cazzo, sei stata una delle peggiori scopate che mi sia fatto, non potevo fare un cazzo di quello che mi piace, una frustrazione unica. Avevi bevuto meno della metà di me, eri abbastanza sobria da baciarmi, da chiedermi se avevo il tuo numero, da dirmi che mi volevi e ora… No, non ci sto. E probabilmente fermerei qui la macchina e ti farei scendere sulla statale da sola, ma questo vecchio stronzo ormai si è ammorbidito e lo vedo nei tuoi occhi, vedo quel velo che c’era sui miei qualche anno fa.
    
    Quel velo di chi ha il timore di aver sbagliato tutto perché è convinto di essere caduto in una trappola e non posso pensare a come ti sentiresti se ti lasciassi qui. Lo meriteresti, ma come mi dice sempre la mia sorellina: sono un gran coglione.
    
    Andiamo in giro stasera, hai più bisogno tu di me che io di te per i prossimi due giorni, poi sarà un buona fortuna angioletto.
    
    Sabato tutto fu ambito e tutto fu tentato. Quel che non fu fatto io lo sognai e tanto era l’ardore che il sogno eguagliò l’atto.
    
    Domenica dopotutto è un altro giorno e di lunedì: “Francamente me ne infischio” 
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