1. Piacerà


    Data: 28/02/2018, Categorie: Etero Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... giro di shot, sono ancora vivo. Poi arriva il secondo giro: è con l’assenzio. Istintivamente prego. Gli shot vanno giù, ma le ragazze li bevono in più sorsate. Ho idea che presto le raccoglierò con il cucchiaino.
    
    Non so chi ha l’idea, ma propongono un nuovo giro di cocktail. Stavolta è un bel martini dry giusto per farsi male del tutto.
    
    Ci alziamo e siamo tutto meno che lucidi. Camminare dritti è ancora facile, ma tenerle a freno un po’ meno. Non so dove trovino la voglia, ma fanno pure delle corse. Ecco, lo sapevo, la prima è andata. Sta seduta che non può alzarsi. Povera sorellina.
    
    Alla fine arriviamo alla macchina e mi accorgo di una cosa, sono fottutamente eccitato da quella ragazza, maledizione, sembra avermi stregato. Non riesco a trattenermi dal cercarla, sopratutto nel contatto fisico. Porto a casa la sorellina e riparto con lei, ma non sono lucido.
    
    Non dovrei farlo, non sono più così, ma non riesco a trattenermi dal cercarla. Le mie mani salgono e lei non si oppone, mi sento in paradiso. No, non posso, ma prima che possa ragionare, le mie mani hanno già agito, guidate da una memoria che non pensavo più di avere. Sposto le mutandine e il mio dito affonda in lei. Quel calore che non credevo di sentire più, quei sospiri che sono come musica.
    
    No, sono proprio musica. Non ascolto nulla di musica io, non so nemmeno come sia fatta una canzone, ma datemi una donna che sospira e potrei ascoltarla per ore. E non mi ecciterei, semplicemente sarei rapito dalla ...
    ... melodia.
    
    Le sue mani cominciano ad accarezzare il mio braccio, forse non ho sbagliato. Eppure la mia mente continua a dire: “Che stai facendo?” Non lo so se ha ragione lei, forse sto ragionando con il cazzo, ma allora lei sta ragionando con la fica. Mi sta bene dopotutto, le conseguenze ci penseremo dopo, ora c’è una cosa che vogliamo entrambi.
    
    Parcheggio, scendiamo e non ci riesco, la devo baciare, devo sapere. Le sue labbra si schiudono, la sua lingua saetta. Forse non sarà un errore, ma un bel inizio.
    
    Entriamo, ma ho una paura da matti, mi sento come un ragazzo vergine. È passato troppo tempo, non so più cosa fare, ma so cosa voglio: dedicarmi a lei. Dedicarmi alle sue labbra, al suo collo, al suo seno. Mi rapisce e mi trascina in un turbine di pensieri. Il suo seno, piccolo, ma così sodo e quei capezzoli così in evidenza. Mi sto perdendo in lei, nella sua delicatezza, nella sua dolcezza.
    
    Ma non tutti coloro che appaiono angeli lo sono realmente e lei me lo ricorda. Il labbro inferiore mi fa male, me l’ha morso così forte, ma diamine quanto è eccitante. Mi piace e la voglio ancora di più. La giro, voglio prenderla a modo mio, ansima, stringe il lenzuolo, cazzo mi rapisce completamente. Non fosse per questa stupida vacanza, magari potrei anche innamorarmi di una ragazza così. E poi…
    
    Poi arriva la realtà, e devo tornare sulla terra. Non sono la persona giusta, non sono così delicato, così dolce. Ci provo, mi impegno, la sento fremere, avvicinarsi, ma finisco ...