1. Il cognome del padre 1


    Data: 16/04/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... urlava per il piacere; arrivava a sentirsi svenire quando le labbra stringevano il clitoride e lo succhiavano; quando la punta della lingua penetrava in vagina, si sentiva riempita fino al cuore e stringeva la testa di lui, tra le cosce e le mani, per non farlo allontanare.
    
    Stava bene con il suo uomo; e continuò a starci bene anche quando cominciò ad avvertirlo come tiranno indifferente alle sue premure, alle sue richieste di più affetto; dopo l’entusiasmo dell’amore infinito dichiarato, sentì crescere l’acrimonia che la portava a pretendere quelle attenzioni come una forma almeno di interesse alla bellezza che lei coltivava per lui; il rancore cresceva con la coscienza che era succuba di lui perché la sua verga la mandava in paradiso, quando riempiva il canale vaginale.
    
    Si trovò schizofrenicamente a provare un sordo rancore per suo marito e ad essere calda, violenta e appassionata quando lui la sfondava, davanti e di dietro; quando le dava l’asta da succhiare fino a sentirsi soffocare con la cappella che invadeva l’esofago; quando la montava per ore trattenendo l’orgasmo per prolungare il piacere al di là di ogni limite; quando faceva esplodere la sua sessualità da ogni poro della pelle proponendole ogni tipo di amplesso.
    
    Le cose presero una piega strana e nuova quando fu chiaro che formalmente era la segretaria personale del figlio di un imprenditore concorrente di suo marito; Massimo era notoriamente un grande amatore, circondato sempre da donne belle e ...
    ... disponibili; quando cominciò a portarla fuori per convegni, colse il momento per mettere da parte suo marito; decise che lo avrebbe umiliato e, una volta tanto, sarebbe stata lei a dominare; pensò anche di parlargli delle corna, per godere ad umiliarlo.
    
    In realtà non lo fece e si limitò ad accettare di frequentare sempre più spesso la garconniere di lui, talora dopo una cena brillante, sapendo esattamente quello che faceva; a suo marito si limitava a dire che avrebbe avuto da fare per tutta la serata e parte della notte; lui, per natura fiducioso, aperto e disponibile, non obiettò e le lasciò libertà di gestirsi la vita; lei lesse anche in questo un disimpegno totale da qualunque forma di interesse alla sua persona.
    
    Il sesso di Massimo tra le cosce cambiava completamente la sua visione; il fallo dell’amante era di alcuni centimetri più grosso di quello di suo marito e la riempiva assai più di quanto facesse Marco; decise dentro di sé che quello sarebbe stato il terreno della sconfitta del tiranno, un ipodotato che non poteva reggere il confronto col suo amante, al quale si dedicò con la passione che il marito le aveva insegnato.
    
    Non aveva il garbo di Marco; era piuttosto uno stallone preoccupato della monta e non di altro; ma, proprio per questo, quando le infilava l’asta in vagina e la faceva quasi soffrire per adattare i muscoli alla nuova invasione, si sentiva stranamente dominatrice e dea, capace di domare una mazza notevole; quando le sfondò il retto fino a farla ...
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