1. Godere nella vergogna vi


    Data: 13/04/2019, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    RODOLFO
    
    Quel gioco mi aveva eccitato e non poco e forse anche Mia ,che aveva ballato senza ribellarsi, aveva provato lo stesso piacere. Come avessi potuto abbandonarla nelle mani di quegli uomini. L’avevo vista stretta accarezzata con mani che le avevano sollevato la gonna al limite della decenza senza che lei si ribellasse. Avevo sentito i suoi cavalieri parlare di lei come di una puttana e della nuova “soumise” di Gaston ed ero restato ad ascoltare fino a quando Mia sbottando si era staccata dall’ultimo compagno di danza che indecorosamente le aveva sollevato la gonna fin quasi a scoprirle il sedere. Si era staccata da lui dopo che le aveva sussurrato qualcosa all’orecchi, cosa me lo avrebbe confessato in seguito.
    
    Ed eccoci su quell’auto con Gaston che non smetteva di spiare le gambe di Mia.
    
    MIA
    
    Avevamo fatto ritorno all’albergo in completo silenzio. Nessuno disse una parola, nemmeno Gaston, che pure era sempre molto loquace.
    
    La cosa mi tranquillizzò molto, tanto che pensavo che la serata fosse conclusa, che saremmo andati a riposare e che non avremmo più pensato a quello che era successo nel locale. Ero tranquilla, anche se quel ballo, quello stingersi a me di quegli sconosciuti, mi avevano reso nervosa ma anche fatto vergognare sentendo i loro sessi appoggiarsi a me nella stratta del ballo.
    
    Spesso mi tornava in mente il contatto di quegli uomini, contatto che alla fine non mi era dispiaciuto e questo mi faceva paura e mi rendeva ancora più ...
    ... nervosa.
    
    Giunti davanti all’ingresso dell’albergo, Gaston si fermò, accese la luce all’interno della macchina e si girò verso di me.
    
    Pensavo che volesse scusarsi ed accomiatarsi, ma poi, all’improvviso, tirò fuori la macchina fotografica e mi fece una foto. Ebbi un sobbalzo e istintivamente cercai di coprire le gambe, ormai totalmente scoperte, per quanto mi poteva permettere qual vestitino troppo corto.
    
    Ricominciò a parlare e ebbe parole di ammirazione verso il mio corpo e di come stessi tanto bene vestita da troia. Sentii che il mio viso diventava di fuoco, nessuno mi aveva mai descritta in questo modo così volgare.
    
    Eppure non riuscivo a definire questo mio rossore, sicuramente era vergogna, ma ero anche responsabile di me stessa e non avevo fatto nulla per evitare di sentirmi così.
    
    “Una donna così dovrebbe sempre indossare abiti che mettono in risalto la tua sensualità: ho un posticino dove quando verrai ti rifaccio l’intero guardaroba da usare tutta la durata della vostra vacanza – fece una pausa con un sorriso stampato sulle labbra continuò – so che ti piace essere ammirata e stimolare i desideri degli uomini , da domani ti prometto che ti farò andare in giro vestita sempre da troia”.
    
    Senza aspettare oltre, rimise in moto e ripartimmo, dicendo a mio marito che voleva dimostrargli quanto lui avesse ragione e quanto mi piacesse farmi guardare.
    
    Dicendo questo poggiò una mano sul mio ginocchio accarezzandolo e risalendo più su verso la coscia. Con decisione gli presi ...
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