Gli inizi con il BDSM
Data: 13/04/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autoerotismo
Autore: Padrone_Andrea, Fonte: RaccontiMilu
... passarle per bene sulla mia cappella già bagnata, finchè la macchia non fosse ben visibile e poi mettermele in bocca. La bocca tappata era obbligatoria perchè voleva sentirmi mugolare di piacere. Il secondo ordine serviva a farmi smettere di continuare a colare, presi un laccio e lagai ben stretti i coglioni alla mia asta, in questo modo la mia erazione sparì, le palle si gonfiarono ancora di più ed in tutto ciò il mio cazzettino quasi spariva. Come contraltare, dall’altra parte dello scherma, vi era lui che metteva in mostra tutta la sua virilità, decisamente oltre alla media. In quel momento non potevo essere che il suo schiavo. “Bene ora inizia la punizione vera e propria, prendi una scarpa”, il giochetto era molto semplice e altrettando doloroso. Dovetti togliere i lacci della scarpa, usandoli come una corda, ad un capo ci avrei legato la scarpa, l’altro capo lo avrei stretto sulle mie parti intime in modo tale da far dondolare la scarpa nel vuoto. In quel momento il cazzo tirava verso il basso ma il dolore quasi non si sentiva, il problema nacque con i passi successivi. Inizialmente dovetti camminare per la stanza facendo dondolare la scarpa, il dondolio però iniziava a tirare il cazzo a destro e a sinistra, provocando i primi dolori. Successivamente dovetti iniziare a saltare sul posto, in questo modo la scarpa riscendeva in ritardo strattonando verso il basso le parti intime. Il dolore aumentava ma il piacere era ancora dominante. L’ultimo passo fu il ...
... più doloroso. Prendere la scarpa, alzarla fino al petto e lasciarla cadere. La prima volta fu devastante, ricadendo la scarpe prese velocità e mi sentii letteralmente strappare via il cazzo. Il dolore mi fece iniziare ad urlare, ma, causa mutande in bocca, l’unico effetto sonoro fu un lungo mugolio. “Brava, troia ora dovrai rifarlo dieci volte” Ripresi a farlo ma al terzo lancio mi ritrovai in ginocchio, piegato in due dal dolore, impossibilitato a riprendere l’operazione. “La prego Padrone, basta mi perdoni” “Cagna devi essere punita, ma dato che sono buono ti do la possibilità di cambiare punizione, dovrai accettarla a scatola chiusa, se non la porterai a termine addio”. Sicuramente non volevo perdere il mio Padrone, le seghe fatte con lui erano fantastiche e insostituibili, allo stesso tempo il cazzo mi si stava letteralmente staccando. “Accetto il cambio Padrone” “Bene troia ora prendi le mollette e un cucchiaio di legno”. In breve tempo mi ritrovai con mollette sui capezzoli, sui testicoli, sulla lingua e sulle labbra. Le ultime mi costringevano a restare a bocca leggermente aperta impedendomi di deglutire. In questo modo la saliva mi colava dalla bocca, come una vera puttanella che perde saliva durante un pompino. “Ora cagna con il cucchiaio ti togli le mollette”, inizia a colpire quelle sui capezzoli che una per volta saltarono via. Togliendosi però tiravano i capezzoli provocandomi forti dolori. Il problema più grande si ebbe quando dovetti togliermi allo stesso modo ...