1. L’intesa 1


    Data: 12/04/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... sgarbatamente; sentii violentarmi l’utero, anche se erano solo immagini quelle che vedevo; Marika invece lo incitava a spingere, a sfondarla, a squartarla col suo sesso meraviglioso; ero inorridita, ma capivo che si stavano dando solo quello che uno proponeva e che l’altra cercava inutilmente nel matrimonio.
    
    Di solito, Manlio, quando mi montava così, eiaculava rapidamente; resistette, invece, con lei; sospettai che avessero già una certa consuetudine di rapporti, perché vidi inorridita che sfilava il sesso dalla vagina e spostava la cappella leggermente verso l’alto; prese qualcosa da un comodino; si trattava senz’altro del lubrificante anale che mi aveva più volte proposto e che avevo respinto; ne spalmò dentro e sopra l’ano, se ne unse l’asta e dopo poco vidi il mostro scomparire nelle viscere di lei.
    
    Soffrivo quasi, al suo posto, immaginando la pressione della mazza nel retto; ma l’audio mi rimandava le grida di gioia di lei che lo incitava a penetrare sempre più a fondo, a farle sentire i testicoli battere sulla vulva, a possederla tutta quanta; stavo piangendo, di rabbia, di dolore, di delusione, di vergogna; spensi il registratore e mi accoccolai sul divano piegata dall’incapacità ad accettare quello che avevo visto coi miei occhi.
    
    Non stetti molto tempo a compiangermi; dopo poco mi ripresi e andai in bagno, mi sciacquai il viso e mi rifeci il trucco, mentre il cervello macinava idee, propositi, minacce, timori; se si fosse trattato di quel solo episodio e ...
    ... quella stessa sera Manlio me ne avesse parlato, forse avrei avuto anche la forza di perdonare e di dimenticare; ma i comportamenti dei due lasciavano trapelare un’intesa che rendeva la copula non unica né occasionale.
    
    Come prima azione, decisi di telefonare ad un collega di mio marito, esperto di questioni condominiali, per chiedergli se potevo rapidamente rientrare nel pieno possesso del mio appartamento, in cui Manlio e Marika avevano lo studio; mi chiese la motivazione da addurre e gli risposi l’uso abitativo per me; poiché brancolava nelle incertezze mi chiese se volevamo traslocare; gli risposi che pensavo di abitarlo da sola; resosi conto che parlavo di separazione, mi chiese perché.
    
    Tentai di tacere; ma mi anticipò rivelandomi che, come tutti i cornuti, ero l’ultima a sapere quello che era di dominio del gossip da qualche mese; naturalmente, quei presupposti determinavano che i due dovevano lasciarmi l’appartamento; non essendoci alcun contratto d’affitto, bastava una mia lettera; qualunque giudice gli avrebbe dato solo il tempo di spostare i loro mobili e documenti; mi invitò a riflettere sulle conseguenze del mio gesto, forse eccessivo per solo qualche copula.
    
    Lo invitai a osservare che non era il merito del problema ad offendermi, ma il metodo; un salsicciotto distribuito in giro è perdonabile; averlo regalato, a mia insaputa, nella nostra casa, nel nostro letto, tradiva fiducia, lealtà, sincerità, amicizia e amore; calpestare questi valori impediva qualunque ...
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