Giuliana 2: il ricercatore (seconda parte)
Data: 08/04/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Antolaro, Fonte: Annunci69
... decisa.
Carlo perde la pazienza: “Che ne dici Alfre’, la professoressa è timida. Forse ha bisogno di un maggior numero di ammiratori che la incoraggino. Mo’ l’accontentamo subito. Alì me sembra davero er tipo giusto, che ne dici?”.
“Che vuoi fare da Alì?”.
“Glie famo vede un po’ de carne fresca: poraccio, nun vede na figa da anni…”
Io e Marie ci guardiamo senza capire.
“Ehi, che vi passa per testa?”
“Mo’ lo vedi…”.
Si fermano ad una pompa di benzina: non c’è nessuno.
Neanche il gestore è lì, ma quasi subito arriva il suo aiutante, un marocchino che i ragazzi conoscono bene.
“Alì, mettici un po’ di benzina e guarda un po’ che belle pollastrelle che abbiamo”.
Alì si avvicina subito e guarda ammirato me e le mie gambe scoperte, poi mette la benzina.
“Alì la signora ti vuole dare la mancia guarda” dice Carlo e afferra il bordo della mia gonna facendola salire di scatto, scoprendomi il tanga.
Me la riporto a posto con un gesto secco urlando: “Non ti permettere più, stronzo!”.
‘Alfre’, a professoressa continua a non capire, dai damme ‘na mano, forse che je famo vede’ pure le tette’.
Oramai sono impietrita dalla vergogna: questi sono proprio pazzi!
Così, mentre cerco di fermare la mani di Carlo che mi alza la gonna, sento che da dietro Alfredo mi blocca al sedile cercando di aprirmi la camicetta, malgrado i pugni e l’opposizione di Marie che prova inutilmente a fermarlo.
E’ inutile, sono più forti, per cui dopo un attimo sono ...
... completamente esposta, davanti al marocchino con tutte le gambe fuori, esibendo il triangolino del tanga e con la camicetta quasi tutta sbottonata.
Il mio petto rigoglioso ansima nell’impalpabile reggiseno nero.
Fortuna che non c’è nessuno.
Alì è felicissimo, non capisce motivo per cui i due ragazzi facciano una cosa tanto inusuale, ma indubbiamente cerca di trarne il maggior profitto e chiede con insistenza di poter anche toccare tutto quel ben di Dio.
Marie continua a protestare ad alta voce cercando di tirare via Alfredo.
Io, rossa per la vergogna e per la rabbia, mi dibatto inutilmente, bloccata al sedile dai due.
Carlo sembra non appagato: “Che ne dici Alfre’ l’accontentamo ad Alì o no? Famo decide’ a lei. Allora, cara professoressa, Alì è una caro amico e vuole palparti un poco. So che a te non farebbe piacere. Noi possiamo anche venirti incontro, però facciamo un patto. Io non ti faccio toccare da lui, però tu farai tutto ciò che noi ti chiederemo. Va bene? Nun ho sentito la risposta, va bene?’.
Io non più neanche la forza di rispondere e smetto di lottare.
“Così va meglio, ora per farlo contento, tu gli fai vedere di tua iniziativa le poppe e il pelo, così, ‘na passata veloce. Questo come anticipo, poi andiamo a casa per il saldo”
Alfredo mi lascia libera ma io istintivamente, appena riavuto il possesso delle mani, mi copro subito tirando la camicetta sul petto.
“Va be’, nun ce semo capiti. Alì, vieni” dice Carlo.
A questo punto ho la certezza ...