1. Accidenti se era aperto!


    Data: 05/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... moglie. Sono pieno. Sto per scoppiare. Si, così, continua così, bravo, siii… Sto per sborrare, oddio, oddio, ti vengo in bocca… in bocca, per la prima volta in vita mia… Vengo… Vengo… Vengooo”. Un ruggito strozzato, una mano sulla testa e una raffica di spruzzi invadono la bocca del ragazzo che ingoia tutto fino alla fine, mungendo con le labbra l’ultima goccia.
    
    Ma è troppo. “Basta, basta” e gli afferra la testa per sfilarglielo dalle fauci. Il ragazzo sorride con le labbra bagnate.
    
    “Mi sembra che gli sia piaciuta la sua prima volta!”
    
    “Sei un diavolo, puttanella”. La piccola testa appoggiata all’inguine a respirare l’odore di sperma, lo stesso del sapore che ha ancora in bocca. In un lampo, la verga sparisce dentro al giovane per un’ultima succhiata.
    
    “Basta, ho detto. Mi hai svuotato”.
    
    “Macché. Non vede come è ancora duro? Lei ha ancora molta voglia. Non deve reprimerla”.
    
    “E’ vero! Hai ragione. E’ ancora duro!”
    
    “Lasci fare a me”. Ancora qualche pompata e il membro torna rigido come il marmo e caldo come un ferro al fuoco. “Vuole provare anche l’entrata posteriore?”, dice sorridendo il ragazzino.
    
    “Ma che dici? Non ci penso proprio”.
    
    “Non ci deve pensare. Lo faccia e basta”. Il giovane si è alzato, girato, piegato in avanti e denudato il culetto davanti ai suoi occhi. Si sorregge al tavolo appoggiato al muro. Che culo fantastico! Come resistere?
    
    “Non posso. Sono già venuto. Ci metterei troppo prima di venire ancora”.
    
    “Meglio, così la ...
    ... scopata dura di più”, gli dice maliziosamente.
    
    Il cazzo è già completamente bagnato di saliva ma altra gliene mette il giovane, che si umidifica anche il buchino. E’ lui ad afferrare la verga e a puntarla sull’orifizio palpitante.
    
    E’ istintivo. L’uomo afferra i suoi fianchi stretti, che avvolge quasi completamente con le grosse mani, e sferra il primo attacco.
    
    “Sssccchhh, come è morbido!” Altri due colpi e tutto il grosso cazzo sprofonda nelle tenere carni.
    
    “Aaahhh, siii. Mi scopi forte. Non pensi a me, pensi solo a fottermi, senza pietà”.
    
    Prende il via la monta, feroce, brutale, spietata. Era una vita che l’uomo non provava un simile piacere. Forse non lo aveva mai provato. Lo sbatte in maniera selvaggia. Lo dilata, lo sventra, lo squarta, lo svanga in maniera devastante.
    
    “Prendi puttana. Prendi questo, e questo, e questo, scrofa, cagna, vacca, lurido frocio rottinculo. Altro che poche volte. Senti come sei largo. Chissà quanti cazzi ha preso qui dentro”. Era aperto il ragazzino. Accidenti se era aperto!
    
    L’interrogatorio durò ancora una mezzora fatta di gemiti, mugolii, ansimi, sospiri, lamenti, grugniti, guaiti. Quando l’ebbe definitivamente scannato, gli scaricò dentro un’altra ondata di densa sborra, grugnendo come un maiale, mentre il “malcapitato” guaiva sbrodolando sul pavimento.
    
    L’uomo si piegò su di lui, tenendolo stretto a sé fino a che il cazzo moscio non sgusciò fuori seguito da una serie di grumi bianchi che colavano lungo le gambe del ...