Giochi ad alta tensione
Data: 30/03/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Etero
Autore: dealuce, Fonte: RaccontiMilu
... così velocemente, senza neppure previa stimolazione, pensai. Le sfuggì un mugugno di dolore, che, tuttavia, si risolse in pochi attimi in un’espressione beata di piena estasi. Piegandosi sopra di me con le natiche all’aria e il vibratore che le trapanava la vulva, deformandola, iniziò ad esplorarmi, dapprima con le mani, poi facendosi oltremodo audace con le labbra e con la lingua. Venni una prima volta sotto i colpi di quelle saette, mentre lei pareva apprezzare il prolungamento del piacere contentandosi di quelle vibrazioni che le sconvolgevano la cosina. Mentre il mio sesso ci contraeva pulsando e la mia bocca si apriva per sfogare l’eccitazione orgasmica, sentii le labbra di Sofia sulle mie a bere voluttuosamente l’esalazione dell’orgasmo che stavo provando.
Lei non era mai stata multiorgasmica e doveva ancora appagarsi, così proseguì imperterrita a godere, mentre mi mordicchiava la clitoride ancora gonfia e sensibile. Poi lambiva con la sua dolce lingua tutto miele che la mia fessura aveva sprigionato. Era davvero indecente quel pomeriggio. “Sembra che non abbiamo mai fatto l’amore” la canzonai. Lei per tutta risposta raddoppiò il ritmo con cui si sbatteva lo strumento erotico contro la cervice, affamata di sesso e di me.
Senza preavviso, come in un brutto sogno, sentii la chiave della porta d’ingresso ruotare nella serratura della porta e i battenti aprirsi. Quel giorno Sofia era piuttosto rumorosa, non si frenava. Mia madre ha sempre avuto un ottimo udito e, ...
... forse temendo mi stessi sentendo male, corse verso la stanza, senza neppure bussare. Tutto accadde in pochi secondi. Appena udito il rumore alla porta, avevo fatto segno a Sofia di tacere: Lei fece appena in tempo a fermarsi, estraendo il vibratore, ma la situazione era inequivocabile. Così, presa dall’eccitazione, come guidata da una volontà autodistruttiva, condensatasi nella voluttà di essere scoperta (che a quanto pare condivido con te), capendo che non c’era alcuna possibilità di trovare giustificazione per quella nostra posa oscena, presi il vibratore, innaffiato degli umori gelatinosi di Sofia, e lo inserii nelle mie profondità. Non dimenticherò mai la faccia di assoluta sorpresa che fece mia madre quando mi vide. Sofia era diventata una statua di cera: mia madre la trovò seduta sul letto, del tutto sgomenta, mentre tentava inutilmente di coprirsi col lembo di un lenzuolo, lasciando maldestramente al di fuori il sesso depilato e ancora lucido per il profluvio di nettare colato fin sulle cosce. Non riuscì a spiccicare parola, era una statua di sale. Quanto a me, diabolicamente mi ero avvicinata a lei il più possibile, anch’io seduta, o meglio, semireclina sul letto. Mia madre mi vide così: spalancata, col bacino rivolto verso di lei e, particolare non insignificante, con quel vibratore piantato nel mio sesso a mo’di scandalosa appendice. Lei richiuse subito la porta e se ne andò di casa lasciando un biglietto. “Non volevo invadere la tua intimità, Evelyn. Da ora in poi ti ...