Desiderio di appartenenza
Data: 29/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: PreciousJewel, Fonte: Annunci69
Era più di un mese che ero rimasta chiusa in casa, tra lockdown natalizio, brutto tempo e intervento, ed avevo un forte desiderio di uscire, di evadere dalle 4 mura domestiche e dedicare un pomeriggio tutto per me.
Finalmente eravamo tornati anche in zona gialla ed i locali avevano riaperto per il pranzo, così un giorno, dopo aver partecipato ad alcune call di lavoro, verso l’una decisi di scappare e di fare la mia pausa fuori. Mi sono preparata accuratamente, era tanto che non lo facevo, e sono uscita. Avevo bisogno di andare in un posto tranquillo pieno di verde lontano dalla città.
Sono arrivata così in un agriturismo vicino le porte di Roma, non c’era nient’altro che questo casale immerso nella verde campagna.
Scesa dalla macchina ho iniziato a respirare a pieni polmoni quell’aria pulita, ascoltando solo il silenzio e, facendomi abbracciare dai raggi caldi del sole, mi sono incamminata verso la sala ristorante.
Entrando ho notato che non c’era quasi nessuno, se non un tavolo con una coppia ed un altro con due uomini che stavano mangiando, e mi sono seduta un po' in disparte perché avevo solo voglia di stare con me stessa e godere del panorama che mi si offriva.
Anche se ero distante notai uno dei due uomini che era seduto difronte a me.
Era un uomo elegante, indossava un completo scuro, una camicia bianca ed una cravatta. I suoi lineamenti ed i suoi modi erano dolci e gentili, la sua voce calda e rassicurante, ma non appena i suoi occhi hanno ...
... incrociato i miei, ho notato uno sguardo freddo, deciso ed autoritario.
Presa da un forte imbarazzo, in quanto ero stata beccata mentre lo stavo spiando, ho abbassato velocemente gli occhi, mi sentivo come una bambina colta a rubare di nascosto la cioccolata.
Subito ho provato un senso di vergogna, seguito poi da una strana ansia. Quello sguardo mi aveva catturata, si era insinuato nella mia mente e al solo pensiero strane e forti emozioni iniziarono a possedermi.
Provavo una forte ed inspiegabile attrazione verso quell’uomo. Sentivo uno strano desiderio, un desiderio di appartenenza, non capivo cosa mi stesse capitando ero confusa, volevo solo essere sua…
La testa ha iniziato a girarmi, mi sono sentita rapita da una forza strana, una specie di vortice, fino a che mi sono ritrovata catapultata in una stanza.
È una taverna con muri di pietre naturali ed il soffitto a travicelli; ad illuminarla ci sono alcune candele sparse.
In una parete noto appese una catena lunga, alcune corde, delle polsiere e cavigliere di pelle ed un collare, mentre in un’altra parete noto una piccola vetrina con diverse fruste all’interno. Inizio ad agitarmi.
Una porta si chiude alle mie spalle e subito una voce maschile "a piedi nudi davanti a me, sempre!" senza una parola sfilo le scarpe.
Immobile, in quella sfinente attesa di non so cosa e non importa cosa.
Sento i Suoi passi e, senza sollevare lo sguardo, lo scattare sordo dell'accendino, quel vago aroma di fumo.
Non mi serve ...