Il mio amore mi ha fatto cornuto! – Capitolo 10
Data: 25/03/2019,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Bobbi, Fonte: RaccontiMilu
... mio, ma il cazzo che entrava e usciva da dentro di lei 10 cm più sotto del mio viso mi faceva tornare alla realtà. Marco se la tolse di dosso, la mise a pecorina e senza tante cerimonie le piantò il cazzo nella figa. Giulia godeva come mai l’aveva vista godere, perlomeno non dal vivo. “Tirami i capelli, fammi sentire la tua troia!” Non se lo fece ripetere due volte. Le raccolse i capelli e li tirò con violenza. Io mi preoccupavo le stesse facendo male, ma dai versi che faceva sembrava stesse godendo ancora più di prima. Le piaceva essere degradata… mi sentii per un attimo vicino a lei. Sapevo bene quale fosse la sensazione. “Guarda come gode la tua puttana! Guarda come gode quando a scoparla è un vero cazzo e non un vermiciattolo come quella roba che ti ritrovi in mezzo alle gambe!” mi urlò lui. Poggiandosi con tutto il suo peso la fece mettere prona sul letto, iniziò a darle schiaffetti sul viso e a sputarle in faccia. Rimasi allibito. “Vedi? È una sporca puttana, le piace essere dominata e tu invece te la fai scopare sotto il naso. Sei un uomo patetico!” Giulia, tra un gemito e l’altro, rise di gusto. “Amore, leccami un pochino, senti che buon sapore che ha ora la mia figa” Si staccarono e lei si mise a gambe aperte, sulla schiena, invitandomi con lo sguardo. Non mi sono mai fatto sfuggire un’occasione per infilare il mio viso tra le sue cosce, quella volta non fece eccezione. Era bagnatissima, le cosce erano completamente ricoperte dei suoi liquidi. Leccavo tutto ...
... avidamente, come se fosse il nettare degli dèi. E per un certo verso per me lo era. Lei era la mia Dea, faceva di me ciò che voleva. Il retrogusto che marcava il possesso di Marco su di lei rendeva solo il tutto più erotico. “Ora basta” disse lui prendendola di nuovo con violenza, stavolta alla missionaria. Le gambe di Giulia si avvinghiarono attorno alla sua schiena. La stava scopando quasi con ferocia e lei urlava di piacere. Era un suono angelico. Quello era l’unico modo che avevo per sentirlo. Mi sentivo quasi in estasi. “Vieni dentro la mia figa, ti prego! Riempimi!” Quasi venni al solo sentirglielo dire. Mi sentivo la testa leggera. Marco accelerò ancora di più e dopo un paio di minuti si scaricò dentro la mia ragazza. Dentro la mia amata Giulia. Rimase ancora un po’ dentro di lei, baciandola e sussurrandole qualcosa. Poi si alzò, prese la sua roba e, uscendo dalla stanza, mi disse “E’ tutta tua, cornuto. Fai un buon lavoro, mi risparmio volentieri lo spettacolo.” Giulia era ancora pancia all’aria, a gambe spalancate. Non si muoveva. Sembrava stordita. Dalla sua figa iniziò a colare una goccia di sperma. Mi avvicinai a lei e quando le fui vicino al viso, si girò a guardarmi. “Amore, ho bisogno che mi baci, assicurami che mi ami ancora.” Mi accostai al suo viso, ma mi bloccò. “No amore, non in bocca. Qui.” Disse indicandosi in mezzo alle gambe. “Ti amo” le dissi mentre iniziai a baciarle le cosce, le labbra, il clitoride. “Ti amo più di ogni altra cosa. Non posso vivere senza di ...