Siti erotici: il primo incontro, vent’anni fa…
Data: 24/03/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
... pantaloni e boxer: voleva prendersi il mio uccello in bocca. Lo liberò con un abile gesto della mano e poi lo aspirò nel profondo della gola. Lo bagnava con la saliva e poi ricominciava a ciucciarlo di lato, di sotto, di sopra. Con la lingua prestava particolare attenzione alle palle, al frenulo, al glande. Con la mano lo scappellava per bene, tirava la pelle verso il basso dandogli un mezzo giro per aumentarne la pressione. Ci sapeva maledettamente fare. Lui era diventato gonfio e duro al punto giusto. Era giunto il momento di reagire, di fare vedere all’inglesina di cosa sono capaci gli italiani.
La sollevai e la presi in braccio sorreggendola con le mani per il culo. Si avvinghiò al mio collo con le braccia e ai fianchi con le gambe. La punta del cazzo strusciava contro la sua lingerie. La depositai lentamente sul tavolo del salotto, avendo l’accortezza di metterle al volo un cuscino sotto la testa. Adesso era distesa davanti a me. Le gambe, avvolte nelle calze bianche, erano rivolte verso l’alto e appoggiate sul mio petto. Le tette spingevano per uscire dal body. La figa profumata a portata di lingua. Era questa la mia specialità. Mi piaceva deliziare, torturare e far godere le ragazze con l’uso sapiente della bocca e della lingua. Anni prima avevo letto su una rivista specializzata un articolo dedicato proprio al cunnilingus e da allora applicavo alla lettera quei cinque preziosi consigli.
I preliminari sono la base. Iniziai così a ciucciarle la punta dei piedi, a ...
... leccarle le caviglie, l’interno coscia per poi ripartire baciandola sul collo, scendendo piano piano lungo il seno, temporeggiando con piccoli morsi sui capezzoli, e aprendomi la strada verso l’ombelico ed il basso ventre. Questa fase non toglie mai la fame, ma ne fa venire di più e i suoi mugolii mi confermavano che potevo continuare.
Mi avvicinai con la punta della lingua per inumidire le piccole e grandi labbra profumate di lavanda, con movimenti lenti, dal basso verso l’alto, senza mai tralasciare l’interno coscia epicentro di piacere. Ciò procurava a Deborah brevi scosse e contrazioni che accompagnava con sospiri profondi.
Era il segnale per passare a concentrarsi sulla clitoride. Aiutandomi con le dita tracciai dei piccoli cerchi e poi aumentai il livello di godimento con le labbra e la lingua.
“Ah sì! Go on, go on! Continuaaaa”. Le piaceva da morire. Si stava bagnando tutta, con le mani si aggrappava ai bordi del tavolo mentre stringeva le gambe per tenermi stretto sul pezzo.
Le infilai due dita nella vagina continuando a leccarle la clitoride. Alternavo lingua e pressione interna, aumentando il ritmo in base al suo respiro, alle spinte, al desiderio. Un urlo dapprima strozzato e poi sempre più liberatorio accompagnò il raggiungimento del suo godimento. Venne squirtandomi in faccia, sul petto e sulla superficie del tavolo. Restai lì per bere i suoi succhi copiosi, il frutto dolce della mia ars amatoria.
“So it’s true… Italians Do It Better!” mi sorrise ...