Io e Giovanni, parte terza
Data: 23/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
... dall’ultimo indumento in un battibaleno e ignorando le scene che lo schermo stava proponendo, si chinò sul mio cazzo riempendosene la bocca. Il pompino giungeva graditissimo. Leccava la cappella e con la lingua ne percorreva i contorni poi tornava a succhiarla, affondava l’asta fino a superare l’arcata tonsillare e percepivo pienamente il salto oltre la gola quando entrava nell’esofago, sublime….. Sapeva ingoiarlo e lo spingeva oltre, fino a farmi percepire la eccitazione della cappella che si insinuava verso lo stretto elastico pertugio. Quei tre quattro affondi e poi fuori di colpo e l’esibizione della difficoltà sofferta nel tentativo di quell’impossibile ingoio.
Feci il tentativo di girarmi a sessantanove per restituirgli il favore, o quantomeno condividere l’esperienza, ma Giovanni stavolta voleva farmi capire quanto volesse essere capace di farmi godere anche lui come mi vantavo di saper fare io, si accovacciò tra le mie gambe aperte a ginocchia flesse ed iniziò la lunga maratona di un pompino fatto per farsi valere, capii che voleva essere confrontato con le mie precedenti esperienze. Cercai di distrarmi, non potevo concentrarmi su quello che vedevo, avrei sborrato subito.
Vedere quel viso e quell’esile corpo che si arrotolava quasi attorno all’esperienza che stava provando, mi annebbiava la mente. Sentivo il suo profumo acerbo salire dalle narici alla corteccia cerebrale e mi stavo drogando di quell’aroma. Era una sensazione pazzesca, per la prima volta nella ...
... mia vita perdevo il controllo del mio corpo e non riuscivo a rimanere vigile. Non volevo si vedesse, per fortuna l’amico era inesperto, ma quasi mi vergognavo per come mi sentivo. Emettevo monosillabi mentre lo guardavo gustandomi ogni momento di quel suo fare,
L’amico continuava a succhiarmi e segarmi, non accarezzava nessun ‘altra parte del mio corpo, era come se fossi solo cazzo e dintorni (testicoli e i pochi cm di pelle attorno). Non ce la facevo più a trattenermi e glielo dissi, con l’unico risultato di vederlo ancor più chiuso attorno a quello che sembrava essere diventato l’unico oggetto dei suoi desideri, mi lasciai andare vuotando nella sua bocca, con un lungo lamento, ogni goccia del mio piacere. Non smise un secondo di lappare ed ingoiare fino a non aver assorbito tutto ad ogni contrazione, accompagnando gli spasimi con morbide carezze elargite dalla sua vigorosa calda lingua.
Lo attirai a me senza fatica e cercai di condividere con il bacio le ultime gocce, ma trovai solo la sua accogliente bocca, umida della saliva e di quel sapore maschio che per la prima volta riuscivo ad apprezzare senza alcun limite, avrei trascorso ore solo a baciarlo, ma avevo paura delle mie emozioni così smodatamente percepite nei confronti dell’amico. Non mi accarezzava, si limitava a tenere una mano vicino alle bocche unite ancora dal bacio, e l’altra ad accarezzare ancora il mio tarello pulsante, che sembrava apprezzare senza sosta il contatto con quel maschietto così adulto tra ...