1. Il percorso inconsueto


    Data: 20/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Viaggiante, Fonte: Annunci69

    L’estate era cominciata alla grande: a metà Giugno avevo superato con soddisfazione un esame difficile e lo stesso pomeriggio, come consuetudine, avevo deciso di “decomprimere” andandomene a fare un giretto con la mia PX.
    
    La mia vecchia Vespa disegnava con disinvoltura le sinuose curve delle colline romagnole, divincolandosi abilmente fra le insidie dell’asfalto sconnesso, reso torrido dal precoce caldo di quell’inizio estate di metà anni Novanta.
    
    Preso dalla voglia di sperimentare percorsi inesplorati, decisi con audacia di prendere una strada non asfaltata, un po’ preoccupato per la salute della mia amata due ruote.
    
    Niente mi piaceva quanto prendere strade nuove e spingermi oltre le esplorazioni passate, novello Ulisse, mai domo.
    
    Dopo qualche kilometro di strada polverosa mi resi conto che le mie velleità esplorative quel giorno mi avevano spinto verso un approdo tutt’altro che esotico: quella che mi era parsa una selvaggia stradina diretta verso un affascinante ignoto, altro non era che una via privata che portava ad una casa di campagna, con qualche finestra e la porta aperte.
    
    Avevo già iniziato la dura lotta dell’inversione della Vespa nella stretta strada bianca quando notai, vicino ad un alto terrapieno distante una trentina di metri dalla casa, una fontana di acqua corrente.
    
    Decisi che valeva la pena dare un po’ di tregua al vecchio propulsore monocilindrico e lo spensi appena guadagnata l’ombra di un albero, approfittando della freschissima acqua ...
    ... della sorgente.
    
    Ben presto mi accorsi che il silenzio che mi attendevo dallo spegnimento del motore veniva in realtà perturbato da un rumore decisamente sgradevole e stridente con la tranquillità del posto: da una attrezzaia poco distante dalla casa proveniva un frastuono rimbombante, talvolta inframezzato da improperi indistinguibili di voce femminile. Incuriosito cercai di capire l’origine del rumore, sbirciando all’interno della costruzione, reso ai miei occhi totalmente oscurato dall’intensità della luce di quel tardo pomeriggio di Giugno.
    
    La mia azione indagatrice venne presto interrotta da una donna che usci dall’oscurità e mi guardò incuriosita, con la mano a parasole sulla fronte.
    
    “Ha bisogno?”, mi chiese. “Ho solo sbagliato strada e approfittato della fontana. Lei piuttosto mi sembra un po’ in difficoltà, posso aiutarla?”.
    
    A quella richiesta di aiuto mi venne incontro, spiegandomi che doveva spostare dei cassoni di plastica dal sottotetto dell’attrezzaia al pianale di un rimorchio, ma il vecchio paranco che poteva rendere l’operazione piuttosto agevole era fuori uso, trasformando una banale impresa in una fatica di Ercole.
    
    “Mio marito è impegnato con la trebbiatura fino a questa notte, e domattina all’alba gli operai inizieranno la raccolta delle albicocche e dovranno utilizzare i cassoni”.
    
    Era stata così precisa nella descrizione che mi sentii automaticamente arruolato e mi diressi con lei nel capanno.
    
    Fino ad allora i miei interessi di ventenne o ...
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