1. Il prezzo della sottomissione (parte 5)


    Data: 18/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... giovane donna che si avviava ad essere sua, come lui voleva.
    
    Lei avrebbe scoperto più avanti, quando non sarebbe più riuscita a fare a fermarsi, che non poteva fare meno della montagna russa, del piacere della sottomissione in privato dopo essere stata lanciata in alto ed esaltata in pubblico, anche se, al suo fianco, si sentiva sempre una bambolina sottomessa.
    
    Cominciava a pensarsi in catene ai piedi di quell’uomo maturo, a sua disposizione.
    
    Giorgio la aspettava a casa, un misto tra preoccupazione ed eccitazione, nell’immaginarla coinvolta in quella sottomissione eccitante per tutti.
    
    Non la aspettò più per scaricare la tensione con il suo corpo, e si masturbò.
    
    La mattina dopo, quando lei rientrò, non disse nulla per non avere avvisato. Lui si limitò a guardarla.
    
    Col tempo, Simona smise di cercare Niccolò ed iniziò ad aspettarlo, ad attendere le sue chiamate.
    
    Il Padrone la chiamava quando aveva voglia di divertirsi e non si aspettava un rifiuto. In privato la trattava sempre più come una schiava, usandola per soddisfarsi sessualmente a piacimento.
    
    Aveva iniziato anche a picchiarla quando non eseguiva correttamente gli ordini o sbagliava il modo di dargli piacere come lui le aveva insegnato.
    
    I primi tempi restava basita ma poi accettò questa cosa come parte della sua sottomissione, come dovere di schiava e la eccitò.
    
    Le creava tensione il non sapere se stesse eseguendo bene, restando in attesa sempre di uno schiaffo o altro perché aveva ...
    ... sbagliato.
    
    Questa insicurezza la soggiogava ed eccitava al tempo stesso.
    
    Una sera Simona e Giorgio avevano appena iniziato a cenare, quando suonò il telefono. Lei aveva associato al Padrone una suoneria particolare e, sentendola, cominciò ad andare in agitazione, prendendo in mano il telefono dal quale, ultimamente, non si staccava mai.
    
    La convocava sempre con sms, come se ordinasse una pizza. Doveva andare da lui subito. Simona non terminò la cena, ma si cambiò e lo raggiunse.
    
    Come al solito, appena entrata in casa lui non la salutò.
    
    “Mettiti davanti alla poltrona”.
    
    Non ci fu bisogno alcuno di darle ulteriori direttive. Ormai si frequentavano da tempo e lei aveva imparato ciò che a lui piaceva. Era stata educata a servirlo.
    
    Il Padrone andò a farsi una doccia mentre la schiava andava a mettersi in posizione.
    
    Uscito dal bagno passò nella stessa stanza dove era lei in attesa, senza degnarla di uno sguardo, sicuro che la sua proprietà fosse lì, come lui le aveva ordinato.
    
    Andò in cucina e si prese qualcosa da mangiare che, in un vassoio, si portò in sala.
    
    La schiava, nuda, era inginocchiata, testa china, davanti alla poltrona Padronale.
    
    I polsi erano volontariamente uniti dietro alla schiena. Sapeva che lui glieli avrebbe ammanettati, cosa che accadde.
    
    Senza parlarle si sedette in poltrona, accese la televisione sintonizzando il canale sulla partita appena iniziata.
    
    Mentre mangiava dal vassoio tenuto sulle gambe, pretese che la giovane donna gli ...