1. Il prezzo della sottomissione (parte 5)


    Data: 18/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    Arrivarono a teatro.
    
    All’interno trovarono un uomo il cui viso riconobbe subito, per averlo visto in televisione accanto ad un Ministro.
    
    Luigi si presentò per cortesia, ben sapendo di essere stato riconosciuto. Era accompagnato dalla moglie, una donna che qualche anno addietro doveva essere stata molto bella. Ora emanava classe e ricchezza, col suo abito di firma e con i gioielli che brillavano ad ogni movimento.
    
    Con il suo vestito che a lei era sembrato elegante, Simona si sentì nuda.
    
    Era particolare la sensazione nello stare tra quei due uomini, salutati da alcuni con deferenza, e alla pari da altri volti noti per il grande pubblico.
    
    Niccolò ed i suoi amici la fecero sentire al picco di quelle montagne russe, salutata con deferenza o importanza da coloro che si avvicinavano. Loro stessi la fecero sentire una gran donna, trattandola con gentilezza anche se, percepiva, con distacco, senza farla sentire “dei loro”.
    
    Lo capiva, si erano appena conosciuti.
    
    Arrivati a casa di Niccolò lui la volle usare e lei, così come aveva allargato le cosce al suo arrivo per farsi controllare le mutandine, si offrì e lo soddisfò eseguendo ogni sua richiesta.
    
    Lui la usò a piacimento, pensando solo al proprio piacere senza curarsi del suo. Nemmeno si accorse che lei ebbe due orgasmi.
    
    Le fece male, volutamente, per eccitarsi più di quanto già non lo fosse.
    
    Le torse i capezzoli e le sputò sul viso ed in bocca al momento dell’orgasmo, prendendo possesso della sua vagina ...
    ... al momento del proprio piacere.
    
    Lei subì. Era il suo Padrone.
    
    La eccitava questo dover essere a totale disposizione, una bambolina, una schiava da sesso.
    
    Si stese sul letto, ignorandola. Voleva riprendersi dallo sforzo fisico. Dopotutto non era più giovanissimo e quella puledra lo sfiancava sessualmente con le sue forme, la sua “ospitalità” e la sua offerta sottomessa.
    
    “Devo andare, Niccolò”.
    
    “No”.
    
    “Mio marito mi aspetta”.
    
    Era strana la voce di Simona. Quasi combattuta e spiaciuta, in colpa.
    
    Lui la guardò e non le rispose.
    
    Ero lo sguardo che lei conosceva, di colui che non ammette di non essere ubbidito.
    
    “Va bene, gli mando un messaggio”.
    
    La sua voce era sottomessa e, nonostante l’orgasmo appena avuto, lui provò calore alla bocca dello stomaco.
    
    “No”.
    
    Lei restò col telefono a mezz’aria guardandolo.
    
    Non sapeva cosa fare.
    
    Spense il telefono e lo posò sul comodino. Non osò nemmeno a pensare di vestirsi. Si mise sotto le lenzuola accanto al Padrone che già pareva dormisse, dopo averle dato un ordine senza avere aspettato l’esecuzione.
    
    Montagne russe.
    
    Da tanto importante a teatro, a oggetto, schiava da letto.
    
    Lei la visse come un atto di dominio.
    
    Niccolò, pur provando eccitazione, invece aveva compiuto una mossa studiata.
    
    Voleva vedere se poteva inserirsi con sempre maggior decisione nella coppia, staccandola dal marito e facendola propria.
    
    Avuta la conferma, provò piacere per l’idea del possesso, del dominio di quella ...
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