Vacanza a tenerife 2º parte
Data: 17/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69
... assaporarlo che Cinzia è stata subito rapita dall’amica Mary, mi viene da ridere chiamarla amica, si vedeva lontano un miglio quanto si amavano.
Sinceramente cominciavo a sentirmi una sciocca, lì a guardare nel vuoto in attesa di chissà che cosa o chissà chi, stavo quasi per andarmene, arrabbiata con me stessa per quell’attesa da collegiale, quando si avvicina un cameriere, mi consegna una busta, l’apro, c’è un profumato biglietto con queste parole.
”ti aspetto al bungalow 286 “.
Sinceramente ero un po’ timorosa ad accettare quell’invito, ero tentata di chiamare Cinzia e chiederle consiglio, ma era troppo impegnata.
Infine mi sono detta.
“ma dai stupida siamo in un villaggio cosa vuoi che ti accada, basta un urlo perché arrivino cento persone”.
Tranquillizzata, mi sono diretta al bungalow.
La porta era aperta.
Una dolce musica nell’aria che mescolata ai profumi della natura creava una magica atmosfera.
Entrai,
Lui era lì in piedi con in mano due coppe di champagne, un dolce sorriso gli illuminava il viso, sicuramente aveva spiato il mio arrivo.
Era completamente nudo, il pene in piena erezione, invitante, bramoso di carezze, dondolava come una canna al vento.
“spogliati mia regina“
Lo disse dolcemente come fosse un desiderio.
Lasciai cadere il vestito, lo sorpresi anch’io, sotto non portavo nulla, il viso si illuminò, il pene farsi ancor più retto.
Si avvicinò, novello cavaliere con la lancia in resta.
Mi porse la ...
... coppa, ah! mai champagne fu così deliziosamente fresco.
Vuotammo i calici, occhi negli occhi, ma quanta fatica a tenerli a quell’altezza.
Prendendomi per mano, andammo verso il letto, facendomi sedere sulla sponda.
Mi allargò le ginocchia, in modo che la passera fosse ompletamente aperta
“sdraiati amore mio”
Le gambe rimasero a penzoloni.
Si inginocchio, l’alito sulla conchiglia, bramavo la sua lingua, cominciò a leccarmi attorno a lei, una mano si infilò sotto le chiappe, le strinse.
L’altra mano ad accarezzare, strizzare, tirare i capezzoli, la bocca sul solco della figa, con la lingua allargava le grandi labbra, la introdusse, cercò il clitoride che oramai era al parossismo tanto era teso,
Comincio a succhiarlo, leccarlo, mordicchiarlo, fu la fine, non capii più nulla, esplosi in un devastante orgasmo.
Dio mio non aveva ancora cominciato e già ero venuta come una ragazzina al suo primo petting.
Lo guardai in viso, aveva ancora quel dolce sorriso reso ancor più radioso per il piacere appena donatomi.
Si alzo e senza tanti movimenti introdusse l’asta nella cavità.
Fuoco, fiamme, lampi e tuoni, dentro la vagina si era scatenata una tempesta, un uragano.
Iniziò una cavalcata senza fine, le spinte erano colpi di ariete, le gambe avvinghiate alla sua schiena, la passerina schiava della sua e della mia libidine.
Ancora una volta mi feci quella domanda.
Quanto durò quella meravigliosa cavalcata?
Come si può misurare il tempo della ...