1. Una bellissima esperienza. Terza parte.


    Data: 14/03/2019, Categorie: Cuckold Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu

    ... moglie tranquilla e morigerata che ero sempre stata e di accontentarmi di giochi soft, come quelli che, fino ad allora, avevo fatto con mio marito, senza imbarcarmi in questa nuova avventura che, sicuramente partiva da qui, ma ignoravo fin dove sarebbe potuta arrivare. A quel punto, ho fatto un profondo respiro e sono uscita, recandomi al tavolo. Nell’uscire dalla porta del bagno, ho guardato nella direzione del nostro tavolo ed ho avuto la sensazione che una delle tre persone che erano sedute al tavolo accanto a noi, aveva, in qualche modo, scambiato qualche parola con Mario, ma è stato solo un istante. Seduta al tavolo, Mario mi ha chiesto di mostrare il mio indumento ed io, ubbidiente, ho aperto la mano, dove era custodito allo stesso modo della volta precedente. Lui l’ha preso con un ghigno ironico e, dopo averlo per un attimo annusato, si è voltato ed ha chiamato un cameriere che stava a poca distanza da noi. L’uomo si è avvicinato e Mario gli ha sussurrato qualcosa all’orecchio e gli ha consegnato il mio string, ancora bagnato dei miei umori. L’uomo mi ha scrutato da cima a fondo, poi, accennando un sorriso ironico, se n’è andato. L’ho visto scomparire oltre l’angolo del salone verso l’uscita, mentre, dentro di me, ero fortemente confusa. La penetrante occhiata di quel cameriere, mi aveva fortemente intrigato, soprattutto quando aveva preso il mio indumento in mano e si era, di sicuro, reso conto che era bagnato fradicio dei miei umori, mentre ancora la parte razionale ...
    ... di me, mi ha fatto avvampare di vergogna per quel gesto tanto intimo, che ha rivelato ad uno sconosciuto il fatto che ero priva di mutandine. Poco dopo lui è tornato e, con assoluta impassibilità, ci ha servito il dolce e, a seguire, il caffè. In tutti quelle operazioni, non ha mai fatto nulla che lasciasse trasparire quanto era successo poco prima. Solo il suo sguardo, spesso, aveva indugiato su di me. Finita la cena, ci siamo alzati e ci siamo diretti verso l’uscita e, quando Luca è andato alla cassa per pagare, il proprietario con un sorriso galante, ci ha comunicato che la nostra cena era già stata offerta da altre persone. Ho visto lo sguardo di Mario che annuiva a Luca, il quale ha sorriso e tutti e tre siamo usciti dal locale mentre io ero ancora di più in uno stato confusionale incredibile. Sentivo, dentro me, un coacervo di emozioni, sensazioni contrastanti di piacere, ma anche di imbarazzo: ero consapevole di essere stata esposta come una puttana, come merce di scambio, come qualcosa da quotare, da soppesare, da offrire e, soprattutto, da acquistare. Sentivo, ad ogni passo, la mia fica sempre più gonfia è umida, perché tutte queste sensazioni mi stavano donando un carico di adrenalina sconvolgente. Usciti dal locale ci siamo diretti sul retro, dove c’era il parcheggio con la nostra vettura parcheggiata quasi in fondo, in una zona non troppo illuminata e, quando mi sono avvicinata insieme ai miei due compagni alla nostra auto, ho notato che, appoggiata ad essa, c’era ...
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