1. Una bellissima esperienza. Terza parte.


    Data: 14/03/2019, Categorie: Cuckold Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu

    ... di loro, quasi fossi invisibile. Questo loro atteggiamento mi ha, in un certo qual modo, un po’ indispettito: mi sentivo bistrattata. La cosa strana era che entrambi parlavano di cose banali, mentre io mi sarei aspettata di essere al centro delle loro attenzioni. Quando eravamo prossimi al dolce, Mario si volta verso di me e, con un tono imperioso, mi impartisce un ordine che mi lascia particolarmente stupita. «Vai in bagno!» Lo guardo e gli rispondo che non ho nessuna esigenza per andare in bagno, ma lui, senza tradire nessuna emozione, con una voce calma e decisa, mi impone di recarmi in bagno. «Va in bagno e, nel farlo, attraversa la sala in maniera lenta, sculettando come farebbe una puttana che cammina su un marciapiede, mentre si mostra ai suoi potenziali clienti.» Lo guardo stupita e, guardandomi attorno, mi rendo conto che la sala è piena e che il mio modo di fare sarà notato da molte persone. Un brivido percorre tutto il mio corpo e mi costringe a stringere le cosce, perché, quando mi giunge alla fica, mi fa bagnare ancora lo string. Sono ancora indecisa su quanto richiestomi, quando lui, prima che io mi alzi in piedi, appoggia la sua mano sulla mia e, fissandomi dritto negli occhi, mi rivolge un’ennesima domanda: «Ti eccita esibirti? Pensi che il piacere che colerà lungo le tue cosce sarà visibile?» Lo guardo e scuoto il capo in segno negativo, dicendo che comunque, anche se indosso un mini string, sicuramente i miei umori non saranno visibili. Nel sentire quelle ...
    ... mie parole, lui mi guarda con occhi di fuoco. «Mi stai dicendo che indossi l’intimo? Ti avevo detto che il reggiseno era tollerabile, ma le mutandine non dovevi proprio indossarle! Se così è, vai subito in bagno e toglile immediatamente! E che non succeda mai più che disobbedisci ad un ordine così importante, altrimenti sarò costretto a punirti davanti a tuo marito. In ogni caso, questa tua mancanza non sarà tollerata né passerà impunita.» Dal tono delle sue parole e, soprattutto, da quello che mi aveva detto, ho avvertito un forte languore nel ventre per la potente eccitazione provocatami. Mi sono alzata e, muovendomi lentamente, sculettando come una troia, ho attraversato la sala. Ho fissato con lo sguardo la porta del bagno e, incurante del brusio che il mio passaggio ha provocato, sono entrata in bagno e, quando mi sono chiusa dentro, mi sono resa conto che ero così eccitata che, veramente, se non avessi avuto lo string, i miei umori avrebbero potuto benissimo colare lungo le cosce, per quanto tutta quella situazione mi stava eccitando. Ho tolto l’indumento ormai bagnato fradicio e, con della carta igienica, ho provato ad asciugarmi la figa, ma, appena le dita hanno sfiorato le grandi labbra, fino ad arrivare clitoride ho dovuto soffocare un gemito, perché stavo quasi godendo. Sono rimasta immobile, a guardarmi nello specchio. Riflessa, vedevo l’immagine di me, mentre la mia parte razionale mi suggeriva di uscire, di andarmene, di tornare a casa, di tornare ad essere la ...
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