1. Ho preso un fiore


    Data: 06/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... il fiore rosato, contornato di peletti morbidi come pistilli. Un meraviglioso fiore da cogliere al volo.
    
    Felice, arrapato ed ormai fuori di testa, non se lo lasciò scappare. Velocemente leccò il forellino e ci sputò sopra per bagnarlo il più possibile e lo stesso fece per il suo cazzo, che puntò il più presto possibile a quell’ingresso inviolato.
    
    Prevedendo la reazione di quell’imberbe ometto, gli tappò la bocca con la mano e spinse con delicatezza ma con decisione. Le tenere carni, che non desideravano altro, si aprirono ad accoglierlo. Le grinze dell’ano scomparvero per far posto all’enorme massa invasiva. La grossa cappella entrò spaccandogli il buco e la mazza cominciò ad invadere il budello. Il giovane si inarcò e gridò nel palmo della mano ma quella non si fermò e presto sprofondò completamente. Pochi secondi, il tempo di far abituare quel culetto all’enorme palo, e la danza del piacere cominciò. Lenta, ma via via più forte. Alle grida si sostituirono i gemiti, che si accompagnavano ai grugniti del maschio. Gli venne liberata la bocca.
    
    “Siii… Oh siii… Ahhhiaaa… Bello, che bello!”.
    
    “Ti piace, puttanella? Ti piace il cazzo che ti fotte? Prendilo, prendilo tutto, tutto, tuttooo”. La scopata ormai era velocissima. Il ragazzino veniva sfondato senza freni, ma più la minchia fotteva e più ne chiedeva.
    
    “Siii… forte, più forte, più forteee. Per favore, non si fermiii”.
    
    “Che trooo…iaaa. Ccche trrr…oiahhh”. Era al limite, ma il primo a venire fu il ...
    ... giovane.
    
    “Ooohhh… Ahhh” e una colata di bianca spuma precipitò sul pavimento. Ancora non aveva finito che una serie incredibile di fiotti caldi invase il piccolo corpo, accompagnati da secchi grugniti animaleschi. Li poté sentire uno per uno dento di sé, assieme alle contemporanee contrazioni del membro.
    
    “Cazzo, cazzooo, puttana troiaaa” e gli si piantò in fondo. Si piegò sulla sua schiena abbrancandolo per il petto. Il respiro affannoso finché tornò in sé. Allora si sfilò lentamente dal buco sfasciato, guardando incredulo il membro leggermente afflosciato ma ancora consistente sporco di sborra, merda e sangue. L’eccitazione non era ancora svanita e lo riaffondò pompando con ferocia fino a che la natura glielo permise.
    
    Gli venne prontamente data della carta per pulirsi. Si sentiva un verme. Che gli era successo? Dove erano finiti il suo equilibrio, la sua responsabilità?
    
    “Scusa, scusami per quello che ti ho detto. In quei momenti non capivo più niente. Non riesco a capire come ho fatto a fare…”.
    
    Una mano sul petto. “E’ stato bellissimo. Ha realizzato il mio sogno. Sapesse quante volte ho desiderato questo e mi sono dovuto tirare una sega. E se mi ha chiamato troia e puttana non si preoccupi: mi è piaciuto sentirmelo dire”. Un bacio a fior di labbra.
    
    “Anche per me è stato bellissimo. Erano anni che non provavo certe sensazioni. Mi hai fatto tornare giovane”. I loro occhi scintillavano di amore, finché quelli del giovane si oscurarono.
    
    “Adesso che le ho detto tutto ed ...