1. Ho preso un fiore


    Data: 06/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... quattr’occhi”.
    
    “Prima o poi capiterà e glielo dirai”.
    
    “Sta capitando adesso”. Il ragazzo divenne tutto rosso in viso. A Felice fece tenerezza ma…
    
    “Che vuoi dire?”
    
    “Ecco… Voglio dire che sono innamorato di lei, da sempre”. Aveva gli occhi lucidi. L’uomo si sentiva preso alla sprovvista. Non se lo aspettava di sicuro.
    
    “Di me? Tu sei innamorato di me da sempre? Ma io sono molto più grande di te. Potrei esserti padre! Come hai potuto pensare…” ma non finì la frase. Si rese conto in quel momento che, effettivamente, quello che lui sentiva dentro da tempo era amore per quel ragazzo. Anche lui era innamorato, ma come era possibile? Emilio gli si gettò addosso abbracciandolo in vita e scoppiò a piangere sommessamente. Gli arrivava al petto e, istintivamente, gli accarezzò la testa stringendolo a sé. Erano avvolti l’uno del profumo dell’altro: l’uomo della sua acqua di Colonia inebriante, l’altro della sua pelle fresca.
    
    Era confuso: provava affetto, forse amore, e tanta tenerezza per quel giovane che lo guardava dal basso con gli occhi lucidi. Si piegò verso di lui, verso la sua testa, labbra contro labbra. Labbra che presto di aprirono per un bacio appassionato. Le lingue intrecciate, le salive confuse, il respiro di uno nell’altro, i cazzi che andavano indurendosi. Una piccola mano è andata a posarsi sulla patta tesa dell’uomo; a premere, ad afferrare attraverso la stoffa l’oggetto del desiderio che, al contatto, è diventato d’acciaio rovente.
    
    Controvoglia si ...
    ... sono staccati ed Emilio è sceso fino a trovarsela davanti al viso, la patta. Ha cominciato ad armeggiare per slacciare i pantaloni del completo blu.
    
    “No… no… non possiamo… non dobbiamo…” ma in quel momento erano parole vuote, senza senso. I pantaloni e le mutande scivolarono alle caviglie lungo le belle cosce tornite e pelose e tutta la virilità venne esposta allo sguardo lascivo del giovane, che rimase qualche secondo ad ammirarla estasiato. Anche l’uomo rimase colpito: erano anni che non si vedeva tra le gambe un cazzo così duro e grosso.
    
    Due tenere e morbide labbra avvolsero la cappella e si avventurarono lungo l’asta senza riuscire a percorrerla tutta. La lingua ci vorticava sopra e la bocca succhiava avidamente e rumorosamente, muovendosi su e giù, cercando di ingozzarsene come poteva. Si sentiva il forte respiro del naso ed i gorgoglii di piacere dell’uomo, che non poteva più resistergli e gettava la testa all’indietro, stravolto.
    
    La pompa andava aumentando di velocità e la sborra ribolliva nei coglioni pronta all’eruzione. Ma proprio in quel momento il ragazzo, conscio di quello che stava per accadere, si staccò provocando il disappunto dell’uomo. “Nooo, perché? Stavo per venire”.
    
    “Perché voglio che lei prenda il mio fiorellino vergine. Ha bisogno del gambo adatto”. Dicendo questo si voltò, appoggiandosi al tavolo da lavoro, e si calò i pantaloni della tuta mettendo in mostra le sue due bellissime chiappette scure. Se le aprì pure con le mani. Eccolo, eccolo ...