una giornata alla spa - parte terza
Data: 02/03/2019,
Categorie:
Anale
Lesbo
Autore: io_nascosto, Fonte: xHamster
Sara e Giovanna fecero una veloce doccia per andare a mangiare qualcosa perché con tutto quel movimento ne sentivano veramente il bisogno e se fossero rimaste distese sul letto la stanchezza avrebbe potuto giocare qualche brutto tiro facendole addormentare.
Entrate nel semideserto ristorante della spa si diressero verso il primo tavolo libero in attesa che arrivasse il cameriere a cui avevano fatto cenno.
Mentre mangiavano il frugale e leggero pasto, bevendo solamente acqua minerale, parlarono dell’esperienza appena vissuta e Sara fu veramente contenta quando Giovanna ripeté con ancora maggior entusiasmo quanto avesse apprezzato, e goduto, quello che Sara aveva architettato per portarla verso la scoperta di una nuova dimensione del sesso.
“Sapevo, anzi speravo, che lo avresti apprezzato anche se una minima paura l’avevo. Se non avessi capito che stavo facendo tutto quello solamente per il tuo piacere, e non per il mio come poteva sembrare, la nostra amicizia poteva anche risentirne.”
“ma che dici” rispose Giovanna con voce leggermente incazzata “ la nostra amicizia non terminerà mai! Anzi ora è ancora più forte e … divertente perché mi fai godere come una pazza”
Sara scoppiò a ridere a quelle parole e pensò che anche lei godeva molto quando era in presenza di Giovanna.
Tornate nella stanza Sara obbligò Giovanna a prepararsi mentalmente e fisicamente per il seguito mentre lei cercava di recuperare un po’ di forze facendo un breve riposino, e fu così ...
... che
Sara si trovava in una stanza buia e e fredda, molto fredda e quando cominciò a rabbrividire ne capì il motivo che era completamente nuda!
Questo eliminò il primo pensiero che le era venuto in mente e cioè che fosse rimasta chiusa in un ascensore e che fosse caduta battendo la testa, che comunque le doleva, facendole perdere conoscenza.
La paura s’assalì e lei iniziò a gridare a squarciagola con la speranza che qualcuno la sentisse ma non successe nulla, almeno fino a quando, stanca e ormai con la voce roca, smise di gridare e scoppiò a piangere.
Una luce trapassò il buio pesto e lei, guardando verso la fonte di quella striscia luminosa, vide che passava attraverso una piccola feritoia che fu chiusa dopo pochi secondi.
Sara non sapeva cosa pensare e soprattutto non ricordava nulla tranne che appena uscita dal lavoro si era fermata a …. dove si era fermata? Non lo ricordava però aveva delle immagini sfocate di un bar o di un autogrill
“qualunque posto fosse ha poca importanza ormai” pensò singhiozzando “mi devo preoccupare dove sono e non dove ero”
Ecco i pensieri si facevano più lucidi e almeno questo era un buon segno
Questa volta sentì dei passi prima di vedere la luce trapassare il buio pesto.
Si fece coraggio e si alzò coprendo con le mani le parti del corpo che venivano illuminate e
“si è svegliata” sentì dire da una voce sconosciuta e subito dopo la stanza fu illuminata a giorno da una serie di faretti attaccati sul soffitto
La violenta ed ...