Prolifica euforia
Data: 01/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... presumibilmente oltremodo insicuri, sfiduciati e a disagio. Probabilmente tu eseguirai tutto quello che m’hai rivelato giorni orsono al telefono, perché una volta avvicinati alla mia autovettura, m’avresti pigiata su di essa per comprimermi con il tuo corpo e le tue mani scatenate m’avrebbero vezzeggiato, frugando e individuando le mie soffici forme attraverso i vestiti, mentre le tue labbra e la tua lingua si godono la bontà della mia pelle. No, niente da fare. Siamo saliti aspirando di frantumare il gelido blocco che non c’è, quando ci scriviamo o tutte le volte che conversiamo per mezzo del telefono. Tu mi riporti fatti del tuo conto, io ti narro azioni di me, delimitati e modesti passaggi della nostra vita, minuscoli sì, ma al tempo stesso giganti accortezze, che hanno marchiato e in ultimo trasformato il nostro temperamento. Ci riveliamo aspetti e nozioni delle nostre famiglie con degli episodi dilettevoli e spassosi, subito dopo, quasi condizionati nel voler seguire un implicito e un pattuito linguaggio cifrato di contegno non proferiamo più di loro. Alla fine ci monopolizziamo su di noi stessi, per serbare il mondo lontano da dove siamo, perché esistiamo soltanto noi, considerato che siamo tutto ciò di cui in questo momento abbiamo bisogno.
Io non voglio essere qualcun’altra, ambisco d’essere esclusivamente me stessa, voglio farti percepire come sono, persino con l’azzardo di farti scappare. Desidero che tu conosca l’ampiezza e la vastità delle mie emozioni, auspico ...
... che tu t’accorga del flutto impetuoso e irresistibile di rimescolamento e di scompiglio, che la tua intima vicinanza mi provoca. Adesso l’incerto crepuscolo ci accerchia, la luce del tramonto ha lasciato il posto alla notte e solamente la fievole luminosità d’un lampione sopra di noi rischiara il posto di guida e le nostre facce. Io giro lievemente il mio corpo verso di te in modo da poterti guardare, per il semplice fatto che non rammento quale sia stata la frase o la parola, malgrado ciò eccomi repentinamente smarrita nel tuo caloroso abbraccio, perché la mia mano t’accarezza adagio e le tue braccia mi cingono forte. Lo sapevo, ecco, avevo la netta cognizione che la tua stretta sarebbe stata in quel modo, talmente appassionata e decisa. Ero certa, che sarebbe riuscita a diffondermi globalmente l’ardore e lo slancio della tua bontà. Scandaglia dentro di me, ti prego, perché là dentro rintraccerai le consolazioni e le garanzie che cerchi, ammira, esamina e ispeziona il mio sorriso e ripescherai tutto l’attaccamento, il sentimento e l’umanità della quale hai bisogno.
La mia persona dondola e trema di nostalgia per mezzo del sotto tenue delle tue dita, la tua squisitezza è gradevole, la tua bocca è gustosa, istintiva e remissiva, la tua lingua che gareggia con la mia con trasporto è ingorda. I minuti trascorrono, tu mi desideri così come io bramo te, ho l’esigenza di percepire l’accaloramento della tua pelle a contatto con la mia, perché separandomi malvolentieri da te sono ...