Non ti sopporto più
Data: 27/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... argomento che non ti piace accennando suppergiù un:
‘Non ho nulla, tu sai che cosa esattamente mi riferisco’.
Tu sei maligno, talvolta ostile e refrattario, visto che ci sono state notti che io ho passato in bianco immaginando la tua morte e tu non lo sai, io volevo annullarti e inventarti di nuovo, però mi sono resa conto che non sarebbe stato possibile sottrarti a nostro figlio per passare in galera il resto dei miei giorni, soprattutto non sarebbe stato appropriato né giusto nei miei confronti. C’è stato un momento nella nostra vita in comune, in cui mi sono ritrovata possessivamente insicura e gelosa di te e ora che le tue percussioni si sono affievolite non so riconoscermi nell’immagine della gelosia, perché forse adesso io t’osservo con altri occhi, può darsi che i miei occhiali non sono più come allora, dopo che tu hai sostituito le lenti regalandomi un uomo del tutto diverso dalla mia realtà. Tu eri dentro di me, in tutti i sensi, mentre attualmente sei fuori da me, in tutti i significati, eppure tutti ci vedono come una coppia affiatata, proporzionata e unita, dal momento che uno dei proverbi popolari rappresenta che ‘Chi si piglia s’assomiglia’ – anche se fisicamente a dire il vero abbiamo pochi tratti in comune, in quanto c’è una sorta di morbida e di tenera somiglianza tra di noi, dovuta agli anni trascorsi insieme durante i quali la scienza c’insegna che i tratti somatici si sono adattati gli uni agli altri. Nel frattempo io getto distratta ...
... il mozzicone della sigaretta spingendolo rabbiosamente con il dito medio, come fanno gli uomini e mi rendo immediatamente conto che la traiettoria fa sì che il mozzicone sfiori gli indumenti stesi dall’inquilino del piano di sotto. Francamente questo è un gesto che a te non piace, perché è poco femminile, poiché secondo te non m’appartiene. Quanto poco tu sai di me, quando poco tu vuoi avere notizie di me, per il semplice fatto che tutte le volte che io t’ho raccontato qualche episodio della mia infanzia, quando t’ho fatto partecipe delle mie emozioni di allora, per il fatto che mi hanno sempre riservato un’apparente attenzione, uno sguardo era rivolto a me e uno sguardo rivolto alla televisione, cazzo, ma è possibile.
Quando io t’ho conosciuto non mi eri sembrato così assente e distratto: mi piaceva il tuo sguardo di cioccolata, la morbidezza delle mani che t’ho sempre invidiato, la timidezza che ho poi scoperto negli anni essere una naturale mancanza d’iniziativa, un’assenza di curiosità verso il mondo circostante. Una persistente vanità che non si è rivelata nemmeno quando ho scoperto il tuo primo tradimento, perché secondo la tua spiegazione, io non ero mai stata messa in discussione e il sentirmi ancora la prescelta m’aveva in un certo senso onorato, come la prima volta, scelta tra tante altre donne ancora. Quando tu mi entravi dentro lo facevi profondamente nell’anima oltre che nel corpo e di me godevi dell’intensità della donna qual ero, ...