1. La foto ricordo 2


    Data: 24/02/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... aspirasse l’anima dal cazzo.
    
    Non volevo essere io a scoparla in bocca e lasciai che si abbandonasse alla sua libidine; con una mano tra le cosce a masturbarsi, percorse del cazzo tutte le superfici e gli anfratti, stimolò il piacere da ogni ganglo, spinse la cappella tanto a fondo da rischiare di soffocare; mosse la testa a scoparsi in bocca al punto da farmi vedere i fuochi d’artificio nel cielo; le presi le guance tra le mani e l’amai infinitamente con tutto me stesso, bocca, cuore, cervello e cazzo.
    
    Mi lasciai dominare a lungo dal piacere ineffabile che mi dava godere della sua bocca; di colpo, mi resi conto di quanto fosse egoistico farmi succhiare passivamente; bloccai la testa, sfilai dolcemente il cazzo e la rovesciai supina, le sollevai le gambe e poggiai i piedi sul letto; la figa mi si aprì oscena e meravigliosa; mi inginocchiai e mi abbassai a lambire con la punta della lingua la figa rorida di orgasmo.
    
    Percorrevo amorosamente le grandi labbra; stuzzicavo la corolla delle piccole; lambivo dolcemente il clitoride e lo prendevo tra le labbra per succhiarlo come un piccolo cazzo; il piacere mi scorreva dalla figa in bocca e il sapore acre degli umori stimolava il cazzo ad un’erezione mai avuta prima; mi perdevo nella dolcezza di sentire ogni pigmento di quella figa meravigliosa; ascoltavo con la sensibilità della lingua i fremiti della vagina e vedevo le contorsioni di piacere del corpo.
    
    “Mario, adesso scopami o impazzisco; fammi sentire che ti prendi ...
    ... tutto di me e che mi dai altrettanto; ti amo da morire.”
    
    “Anch’io ti amo, ma per sentirmi vivo, nuovo, pronto ad affrontare il mondo; sei la mia ragazza e sono pazzo di te.”
    
    L’avevo sollevata e spostata al centro del letto, stesa come in croce, a gambe leggermente divaricate e a braccia aperte, pronta ad accogliermi in lei; mi inginocchiai fra le cosce e sollevai le ginocchia, aprendole a compasso; mi prese il cazzo e lo guidò alla figa, mentre mi abbassavo col corpo su di lei; entrai dolcemente mentre la baciavo su tutto il viso e carezzavo i capezzoli che sentivo eccitati e sensibili; il cazzo entrò piano, fino a che urtò la cervice dell’utero.
    
    Mi teneva stretto per la testa e mi baciava appassionata; sollevò le gambe e mi cinse il corpo; un colpo secco, dal basso in alto, e il cazzo la riempì tutta, con un gemito e forse con un poco di dolore; ci trovammo abbarbicati come certe piante prensili; non riuscivo più a capire quali fossero i limiti del mio corpo e quando si fondessero col suo; avevo solo la sensazione di una compenetrazione che produceva uno strano essere ermafrodita con due corpi in uno.
    
    Non fu necessario cavalcare; la pressione, del cazzo da una parte e della figa dall’altra, stimolava i recessi del piacere e la sborrata arrivò naturale e dolce, per tutti e due; ogni spruzzo di sborra in figa era lo stimolo ad un orgasmo suo, con uno squirt finale che mi inondò il ventre e si riversò sul letto; mi abbattei esanime su di lei che non smetteva di ...
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