La foto ricordo 2
Data: 24/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... sorriso divertito era la dominante e i giochi delle donne non superarono mai il limite del buongusto, anche se la tensione della libidine era al massimo, per tutti e tre.
Andammo avanti così, per tutta la cena che diventò qualcosa di assolutamente inedito; mai avevo ingoiato cibo senza quasi sapere cosa fosse, impegnato com’ero a gustarmi la gioia di due splendide donne che dialogavano tra di loro con gesti d’amore, e si dedicavano contemporaneamente a me, al piacere che riuscivano a stimolarmi, alla voglia che mi insinuavano di averle finalmente nude su un letto per amarle fino alla consunzione.
Uscimmo abbracciati dal ristorante e ci precipitammo alle abitazioni; Laura baciò sull’uscio prima Elena, con intensità, e poi me, con passione, strusciandomi la figa sul cazzo, da una parte per sentirlo ancora rizzarsi e ‘minacciare’ con la sua possanza e, dall’altra, per prendersi una sorta di viatico alla notte che avrebbe trascorso da sola nella nostra nuova casa; Elena mi catturò e mi spinse dentro, chiuse la porta e mi avvolse in un abbraccio tentacolare; risposi spingendo l’inguine contro il suo.
Fu come riprendere da dove avevamo interrotto per andare a cena; mi spogliò quasi con metodo, da perfetta massaia abituata a non lasciare disordine; depositò su una sedia giacca, cravatta, camicia, pantaloni e calzini, lasciandomi coi boxer nei quali il cazzo disegnava un’improbabile vela; mi accarezzava dolcemente ogni parte che scopriva e, subito dopo, depositava baci ...
... caldi, sensuali che stimolavano la mia voglia e soddisfacevano il desiderio di sentire sua la mia pelle.
Riproposi i gesti sul suo corpo; lo liberai dell’abito che scivolò con fruscio di seta fino a terra; sganciai il reggiseno e afferrai a due mani le tette che si rizzarono superbe al cielo con le aureole gonfie e i capezzoli protesi a chiedere una bocca che li succhiasse; lo feci immediatamente e sentii che godeva senza riserve e senza limiti; mi afferrò il cazzo e se lo baloccò tra le mani solo per sentire il piacere dei corpi cavernosi che si riempivano di sangue e gonfiavano la mazza.
Le sfilai il perizoma e presi la figa a piena mano; il medio scattò istintivamente e penetrò a titillare il clitoride; i gemiti e i sussurri mi eccitarono allo spasimo e mi mossi a scopare nella mano che stringeva il cazzo; mi trascinò con se verso il letto, si sedette sul bordo e appoggiò il cazzo sul volto; la lasciai fare e mi limitai a passare delicatamente i polpastrelli sul viso, segnandone i tratti con dita dolci e delicate; carezzai le guance, le orecchie, la bocca.
Accostò la punta della lingua al meato e raccolse il sapore intimo della mascolinità; spinsi un poco il ventre in avanti e la cappella toccò le labbra strette; le forzai un poco e la cappella entrò in bocca, accolta dalla lingua che la carezzò tutta e la guidò contro il palato e, in fondo, verso l’ugola; succhiò con forza e sentii l’anima catturata nella bocca; gemetti a lungo, piagnucoloso, mentre sembrava che ...