La mia vicina Gianna
Data: 24/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... ricevuto nel suo caldo piacere. Lei comunque non ha detto nulla, forse non se n’è accorta neppure. Finito il lavoro, Gianna senza aspettare che mi scostassi, è scesa dalla scala, il suo seno mi ha sfiorato il volto, mentre le mie mani le hanno accarezzato le natiche. Siamo rimasti immobili l’uno vicino all’altra fissandoci con complicità e, mentre le mie mani continuavano a palparla ormai in modo sempre più esplicito, ho sentito le sue mammelle premere contro il mio petto accarezzandolo con i capezzoli sempre più turgidi per l’eccitazione. Il mio cazzo era già in piena erezione e non passo certo inosservato, Gianna spinse in avanti con il bacino per sentirlo meglio e darmi il messaggio che anche lei era eccitata e predisposta. Mi è sembrato di rimanere in quella posizione da un’eternità ma poi, sciolto l’incantesimo di quel momento e ritornati in noi, ci siamo scostati e senza dire una parola abbiamo ripreso i lavori mantenendo per i giorni a seguire un atteggiamento misto tra complicità e voglia di stare ancora vicini, forse più vicini del solito. L’occasione di essere intimi si è presentata la settimana seguente. In giardino a innaffiando Gianna si ha schizzato la maglietta. Nel rientrare in casa per cambiarsi ci siamo incontrati. L’acqua faceva fatto aderire la maglietta al seno rendendo ben visibili le tette ed i capezzoli grossi e scuri che sono spuntati in modo eccitante. Mi sono avvicinata a lei e, senza dire parola ci siamo baciati appassionatamente. Lei continuando ...
... a baciarmi, mi ha spinto in casa sua fino alla camera da letto dove con frenesia mi ha sbottonato i jeans. “Potrà arrivare qualcuno qui a casa e sorprenderci?” ho chiesto con voce eccitata “No, non ti preoccupare. Mario arriva alle otto e i bambini sono da mia madre” mi ha risposto lei tra un bacio e l’altro. Con una voglia irrefrenabile le ho levato la maglietta e, finalmente, le ho palpato le tette facendola gemere per l’eccitazione. É come lo immaginavo, bello, turgido nonostante le dimensioni di tutto rispetto, non desideravo altro che baciarlo ed abbassandomi ho iniziato a succhiarle i capezzoli. Gianna ha iniziato a godere sempre di più ansimando ad ogni mia carezza. L’eccitazione ha continuato a salire per entrambe. Lei si è fatta levare i pantaloncini e gli slip rimanendo completamente nuda di fronte a me, mentre io avevo ancora i pantaloni sotto cui sento il mio sesso ormai al limite. “Dai! Fammi vedere quanta voglia hai di me!” e così dicendo Gianna mi ha levato i jeans e gli slip facendo apparire il mio cazzo grosso e duro come non mai. “Uhh! Ti piaccio così tanto?” fa lei. “Da morire Gianna. Non ti immagini che voglia ho di essere tutt’uno con te” “Lo vedo! Abbiamo tutto il giorno e ti farò godere fino a che non ne avrai più” Così dicendo mi ha preso il cazzo con una mano ed ha avviato una sega scappellando il cazzo ad ogni movimento. Io mi davo da fare accarezzandole il pube, il monte di Venere e la figa che ho trovato bagnata e pronta a ricevermi; infatti le ho ...